Una seconda nave di Moby bloccata in Francia da Siem
Il contenzioso sul ro-ro Maria Grazia Onorato, ancora ferma a Sète, si estende anche al traghetto Moby Ale 2 detenuto nel porto di Ajaccio
Dopo il ro-ro Maria Grazia Onorato, bloccato a Sètè a maggio e fermo nel porto francese da quasi due mesi, un’altra nave di Moby (gruppo Onorato Armatori) è stata sottoposta a sequestro cautelare in Francia.
Si tratta del traghetto Moby Ale Due (l’ex Bithia di Tirrenia), che stava operando sulla rotta Genova – Ajaccio – Porto Torres. Dallo scalo corso avrebbe dovuto recarsi in Sardegna, ma le autorità transalpine lo hanno fermato in porto, costringendo la compagnia alla riprotezione dei passeggeri col Moby Aki, che li trasferirà a Golfo Aranci.
“Con riferimento alla notizia del sequestro avvenuto ad Ajaccio questa mattina della Moby Ale 2 diretta a Porto Torres, Tirrenia – Cin ritiene che, come nel caso della nave ro-ro Maria Grazia Onorato, il Gruppo Siem non abbia agito nel rispetto della legge interrompendo un pubblico servizio che ha provocato un forte disagio ai 650 passeggeri che si trovavano a bordo e che sono stati tempestivamente riprotetti con partenza da Porto Vecchio per Golfo Aranci. Tirrenia Cin si considera parte lesa in questa vicenda e si tutelerà in tutte le sedi opportune, sia in Italia che all’estero, richiedendo il risarcimento dei danni subiti” ha spiegato Tirrenia Cin, controllata di Moby, in una nota, senza aggiungere altro però sul contenzioso legale all’origine del sequestro.
A chiedere la misura cautelare sulle due navi è stato il gruppo Siem, fino al 2019 proprietario dei cantieri tedeschi di Flensburg che costruirono la Maria Grazia Onorato (poi passati a Tennor Holding). Secondo quanto ricostruito da SHIPPING ITALY alla base della lite ci sarebbe proprio una clausola degli accordi fra compagnia armatoriale e cantiere, in base a cui quest’ultimo, in caso gli Onorato fossero scesi sotto a una certa soglia del capitale di Moby (cosa avvenuta col passaggio di quote a Msc oggi socio al 49%), avrebbe potuto interrompere il bareboat charter dodecennale della nave (con opzione finale di acquisto).
Ne sarebbe sorto un arbitrato londinese vinto da Siem, da cui le azioni sulla stessa Maria Grazia Onorato e ora sulla Moby Ale Due. Dallo stesso contenzioso sarebbe poi germinata un’altra lite con la compagnia danese Dfds, a cui Moby aveva subnoleggiato il ro-ro costruito in Germania e di proprietà appunto di Siem.
Il fermo del traghetto Moby Ale Due nel porto di Ajaccio ha innescato anche la reazione del segretario generale della Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu, che ha rimarcato i disagi di questo disservizio per lo scalo di Porto Torres: “La tratta Genova – Porto Torres, da sempre linea diretta e tra quelle che sarebbero dovute essere considerate servizio essenziale, da qualche giorno per due, tre volte la settimana fa uno scalo intermedio ad Ajaccio. Oltre ad aver perduto inizialmente una tratta diretta con grave disagio per i passeggeri e per chi fa impresa, oggi, senza alcuna spiegazione plausibile, pare rimanga ferma ad Ajaccio”. Il sindacalista menzione la possibilità che alcuni passeggeri e camion venganoi trasferiti a Bonifacio e da lì imbarcati sul traghetto di Ichnusa Lines per Santa Teresa Gallura (l’unico attualmente in servizio perchè il Giraglia di Moby è fermo a Genova in riparazione). “Creando ulteriori disagi, dovrebbe arrivare in sostituzione a Porto Torres la nave traghetto Moby Orli, un’imbarcazione di vecchissima generazione e concezione che di sicuro – attacca Boeddu – non soddisfa le esigenze di mobilità delle persone e trasporto delle merci, visto che ha una ridottissima capacità di peso da imbarcare. Tutto questo pone anche a rischio i posti di lavoro sull’autotrasporto così come quelli che le attività portuali generano”.
A.M.
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