Tutta la flotta ex Ilva alla fonda, sindacati dei marittimi in fibrillazione
Le organizzazioni dei lavoratori temono lo smantellamento e ottengono una convocazione da Acciaierie d’Italia
Fra i molto cascami della crisi dell’ex Ilva c’è anche il progressivo stop alle attività della flotta controllata oggi da Acciaierie d’Italia, di recente commissariata dal Governo.
Una recente nota delle segreterie regionali di Puglia e Liguria di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, nel chiedere un incontro urgente alla proprietà, ha tracciato un quadro allarmato e allarmante della situazione, denunciando punto per punto una serie di problematiche che hanno già portato allo stato di agitazione “L’assenza di comunicazioni circa lo stato della società; la gestione non corretta dei tempi di imbarco dei lavoratori marittimi; l’aumento di richiami disciplinari del tutto inutili e pretestuosi; il perdurare della situazione di totale incertezza del futuro per i lavoratori, i quali ci informano di un fermo delle seguenti unità: Corona Australe e Corona Boreale ferme a Taranto da maggio 2024, Ursa Minor nel porto di Genova da giugno 2024, Ursa Major nel porto di Genova da febbraio 2024”, cui si aggiunge, a completamento della flotta, la bulker “Gemma ferma in attesa ordini da circa 16 mesi nelle acque malesiane”.
Secondo i sindacati, che si sono riservati “di attuare le iniziative ritenute più opportune”, tale “situazione rischia di incidere negativamente sui livelli occupazionali”. Da cui la richiesta di incontro, che è stata accolta da Acciaierie d’Italia con convocazione per il prossimo 11 luglio.
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