Ambiguo intervento del Governo sui commissari anche di diga di Genova e terzo valico
Nell’ultimo DL Infrastrutture una norma che potrebbe preludere alla revoca ‘leggera’ dei poteri straordinari di Bucci ma anche all’ampliamento della sua giurisdizione speciale sulle opere ferroviarie più importanti per il caopoluogo ligure
Il Governo prepara un intervento di riordino dei numerosi commissariamenti ad hoc di opere infrastrutturali.
Ma questo è l’unico aspetto ad oggi intellegibile dell’articolo 3 dell’ultimo Decreto Legge in materia (“Disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico e per il processo penale), che detta appunto “Disposizioni urgenti in materia di commissari straordinari”.
L’obiettivo è l’adozione, in capo al Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze, di “un piano di razionalizzazione dei compiti e delle funzioni attribuite ai commissari straordinari nominati per la realizzazione degli interventi infrastrutturali prioritari”, individuati da alcune particolari leggi e da un allegato al decreto stesso. Nell’allegato rientrano fra gli altri il commissario per il terzo valico e il nodo infrastrutturale di Genova (Calogero Mauceri) e il commissario per il piano straordinario delle opere portuali di Genova, nonché per la nuova diga foranea e il tunnel subportuale del capoluogo ligure (Marco Bucci).
Ma i criteri sulla base dei quali sarà redatto il piano lasciano aperti scenari anche antitetici. Oltre alla “riduzione” e all’accorpamento dei commissari nominati a seguito di eventi sismici, infatti, si stila una duplice previsione.
Da una parte, infatti, il piano potrà individuare “eventuali lotti funzionali aggiuntivi da affidare alla competenza del commissario straordinario, tenuto conto dello stato di avanzamento dell’opera e delle specifiche caratteristiche di complessità progettuale, difficoltà esecutiva o attuativa, complessità delle procedure tecnico-amministrative o impatto sul tessuto socio-economico a livello nazionale, regionale o locale, dei predetti lotti”.
Dall’altra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni potrà revocare commissari nominati da essa o da suoi predecessori, “tenuto conto dei risultati e degli obiettivi raggiunti, nonché del carico amministrativo loro attribuito, e nomina di nuovi commissari, sulla base di esigenze di razionalizzazione dell’azione amministrativa dei commissari straordinari”.
Insomma, stante i ritardi accumulati da tutte le sunnominate opere, nei prossimi 90 giorni (questo il termine formale, dalla pubblicazione, non ancora avvenuta, del Decreto in Gazzetta Ufficiale, termine, peraltro, che per prassi può essere allungato ad libitum) il Governo interverrà sui commissariamenti, ma tenendosi le mani libere.
In Liguria Bucci potrebbe quindi vedersi ampliare i poteri straordinari di cui dispone dal 2018 su partite di primaria importanza per la città di cui è sindaco, come il Terzo valico e il nodo ferroviario. Ma anche mantenere o vedersi revocare quelli esercitati finora.
Inevitabile, stante la situazione in cui si trovano Regione e Autorità portuale per ragioni giudiziarie, notare come a orientare il ‘piano commissari’ potrebbero essere anche fattori altri rispetto allo stato di avanzamento dei lavori delle opere, con la predefinizione, da parte del Governo, di una facoltà di revoca ben circoscritta, che i decreti di nomina non consentirebbero in modo altrettanto piano.
Interpellato da SHIPPING ITALY il viceministro dei Trasporti, il genovese Edoardo Rixi, non ha per il momento fornito chiarimenti.
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