Altro no a Caronte&Tourist per Rada San Francesco (che resterà però unica)
L’Adsp intanto rinnova l’autoproduzione anche a Milazzo, dove i portuali dell’art.17 rischiano il licenziamento. Sospeso il rigetto dell’istanza di Diano per Pentimele
La Rada San Francesco di Messina, il complesso di approdi su cui poggia il traffico passeggeri-auto di collegamento fra le due sponde dello Stretto, sarà gestita da un unico operatore.
Lo stabilisce un decreto del commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto Antonio Ranieri, con cui l’ente ha rigettato alcuni giorni fa l’istanza di Caronte&Tourist di prorogare la propria concessione sul compendio. L’ente – spiega il documento – ritiene di non poter acconsentire alla proroga e di dover mettere a gara la struttura.
Dato altrettanto significativo, perché in netto contrasto con quanto deciso dalla precedente amministrazione dell’Adsp, è l’affermazione che “beni demaniali e specchi acquei antistanti zona di mare in località Rada S. Francesco del porto di Messina costituiscono un unico terminal”. L’ex presidente Mario Mega, che già aveva avviato una procedura per l’assentimento dell’infrastruttura, aveva infatti prospettato una suddivisione in due porzioni del compendio, aggiudicate proprio a Caronte e a Comet. Il relativo contenzioso aveva poi annullato quella procedura, promuovendo però, secondo Mega, la scelta di avere due differenti gestori. Una scelta ora rinnegata da Ranieri.
Sempre in questi giorni l’Adsp ha invece accolto la richiesta di Caronte&Tourist di rinnovare fino a tutto il 2028 le autorizzazioni all’esercizio di operazioni portuali in conto proprio/terzi (carico/imbarco, scarico/sbarco, trasbordo, deposito, movimento in genere delle merci e di ogni altro materiale svolti nell’ambito portuale) e all’esercizio di servizi portuali in conto proprio/terzi (incolonnamento di automezzi al seguito dei passeggeri sui piazzali, conteggio dei veicoli leggeri e pesanti con conducenti e passeggeri al seguito, rizzaggio derizzaggio a bordo di navi e bigliettazione) a Villa San Giovanni.
Non solo, perché l’Adsp ha rinnovato a Caronte&Tourist anche l’autorizzazione all’esercizio, in autoproduzione, delle attività portuali di rizzaggio/derizzaggio di tutti i mezzi, imbarco/sbarco di tutti i mezzi (non appartenenti alla società) con autista al seguito e imbarco/sbarco di autoveicoli e motoveicoli senza autista al seguito, sulle navi Antonello da Messina, Bridge, Filippo Lippi, Helga, Isola di Stromboli, Isola di Vulcano, Lampedusa, Laurana, Paolo Veronese, Pietro Novelli, Sansovino, Sibilla, Ulisse, Nerea e Vesta, nel porto di Milazzo per il 2024.
Un provvedimento in apparente contraddizione – l’autoproduzione è autorizzabile laddove non vi siano potenziali fornitori ‘a terra’ – con la richiesta del sindaco dello scalo mamertino, Pippo Midili, di aprire un tavolo di confronto con l’Autorità di sistema portuale per discutere il destino di nove dipendenti del fornitore di manodopera temporanea del porto (Gruppo Portuale Milazzo Società Cooperativa) che sarebbero a rischio di licenziamento.
Rinnovate pure a Diano Spa (la società che attraverso Meridiano Lines opera il collegamento fra Tremestieri e Reggio Calabria) l’autorizzazione quadriennale per l’esercizio di operazioni portuali in conto terzi (imbarco e sbarco di autoveicoli leggeri e pesanti con conducenti e passeggeri al seguito) e quella per l’esercizio di servizi portuali in conto proprio/terzi (incolonnamento di automezzi al seguito dei passeggeri sui piazzali di imbarco, rizzaggio e derizzaggio colli e veicoli a bordo delle navi, bigliettazione mezzi), per quel che riguarda Reggio Calabria.
Il Tar della Calabria ha intanto sospeso il rigetto da parte dell’Adsp dell’istanza di concessione demaniale marittima avanzata dalla Diano per la realizzazione di un molo d’attracco per navi bidirezionali per il collegamento marittimo Reggio Calabria/Messina, e viceversa, finalizzata al trasporto su gomma di autoveicoli e mezzi pesanti presso le aree a Nord del Piazzale del Porto di Reggio Calabria.
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