L’ex direttore generale di Cantiere Navale Vittoria risponde a Duò
L’ex direttore generale e finanziario della società navalmeccanica veneta rigetta le accuse dell’azionista querelato per la sue affermazioni
“Quanto dichiarato da Paolo Duò non corrisponde, nemmeno in parte minima, a verità né può essere considerato libero esercizio di critica di un operato, il mio, che mai nessuno ha messo in discussione, nemmeno lo stesso Duò prima di queste ultime dichiarazioni diffamatorie”.
Comincia con queste parole la replica che Gabriele Busetto, direttore generale del “Cantiere Navale Vittoria Spa” dal 2007 al 2012 e direttore finanziario dello stesso dal 2012 al 2022 ha deciso di avanzare alla tesi di una responsabilità di alcuni ex manager nella crisi in cui è incappata la società, sostenuta dall’azionista principale anche con SHIPPING ITALY.
Diverse gli argomenti portati da Busetto, che ha rivelato anche di essersi rivolto alla competente Procura della Repubblica con il deposito di un atto di denuncia-querela: “Il primo di essi è insuperabile: ho coperto ruoli certamente importanti nel Cantiere Navale Vittoria, ma non ho mai fatto parte del Consiglio di Amministrazione, che è l’organo competente ad assumere le decisioni più importanti sotto il profilo economico/strategico o in termini di incidenza strutturale sulla gestione ovvero funzionali all’esercizio dell’attività di indirizzo e di controllo della società. Davvero singolare, poi, la circostanza che detta specifica accusa venga mossa da chi, del Consiglio di Amministrazione del Cantiere, era ed è il presidente, oltretutto con deleghe operative specifiche al settore finanziario, amministrativo e gestione del personale”.
Ma non è tutto: “Il Cantiere Navale Vittoria versa, ad oggi, in stato di grave crisi finanziaria ma, alla data del mio licenziamento (ottobre 2022), non si registrava alcun problema finanziario. Ancora: è da poco stata transatta, tra me e il Cantiere Vittoria, una controversia in materia di lavoro presso il Tribunale di Rovigo, posto che io avevo impugnato il licenziamento. Nel corso di causa, da parte del Cantiere non è stata mai rappresentata critica alcuna al lavoro da me svolto, nemmeno in maniera indiretta o subordinata, ed anzi, in data 07/06/2024 è stato ratificato, proprio nella causa citata, un verbale di conciliazione giudiziale in cui, la Società Cantiere Navale Vittoria dichiara di riconoscere la correttezza del mio operato in costanza di rapporto di lavoro e in relazione a ogni rapporto intercorso, riconoscendomi anche un importante somma economica a definizione del rapporto di lavoro, oltre alla rifusione delle spese legali”.
Amara la conclusione di Busetto: “Piacerebbe, a questo punto, dedurre ulteriori temi come la certezza di aver operato con serietà, trasparenza e correttamente durante tutti i quindici anni di lavoro presso il Cantiere Navale Vittoria, che anzi in questo periodo si era sviluppato enormemente, ed allegare il mio curriculum nel settore navale: ma non è necessario, sono persona nota e stimatissima, nell’ambiente. Lavoro da cinquant’anni nella cantieristica navale e ne sono arrivato al vertice: sono stato, infatti, presidente della Ancanap (Associazione nazionale cantieri navali privati) dal 2017 al 2018. Sono, inoltre, Maestro del Lavoro dal 2010 (titolo concesso dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano), Revisore Contabile dal 2006 e Cavaliere di San Marco dal 1998”.
Poche ore dopo questo messaggio è stato nuovamente Paolo Duò, presidente di Cantiere Navale Vittoria, a intervenire per fornire ulteriori elementi sulla questione dal propri punto di vista. “Ciò che afferma Gabriele Busetto contiene svariate falsità” scrive. “Innanzitutto ha dimenticato di menzionare che con la sua attività manageriale forte era l’influenza nei confronti del CdA, il quale si affidava completamente al suo operato per quanto riguarda la parte amministrativa e finanziaria. Inoltre, altra falsità è quella in merito al suo allontanamento a ottobre 2022. L’allontanamento è avvenuto per gli elevati costi manageriali che la sua figura comportava per l’azienda. Il fatto che sia avvenuta una transazione fra le parti lo scorso 7 giugno non significa che il Ragioner Busetto abbia operato in maniera conforme. Si è trattato semplicemente di una transazione concordata con i nostri legali per poter evitare inutili e logoranti cause nei confronti dell’azienda, in questo momento storico delicato”.
Paolo Duò conclude dicendo: “Il sottoscritto, e il resto del CdA, smentiscono inoltre l’affermazione tale per cui nell’ottobre 2022 l’azienda non versasse già in difficoltà: proprio per le storture che avevo rilevato nei mesi precedenti si era deciso di affiancare a Busetto un altro manager di esperienza, che permettesse di comprendere meglio quali fossero i reali problemi economico-finanziari di Cnv che quell’anno chiuse con 5 milioni perdita in bilancio, e l’anno successivo con 10 – non credo che una tale perdita si generi nel giro di pochi mesi. Manager che di fatto portato a un’incompatibilità con Busetto stesso, giunto alla fine del suo ciclo lavorativo presso CNV. Sono pronto a confrontarmi con l’ex manager presso le opportune sedi, con l’adeguata documentazione”.
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