A Marghera celebrato l’avvio dei lavori per il nuovo terminal container sulle aree ex Montesyndial
L’area industriale dismessa ha una superficie totale di 90 ettari con un fronte di banchina continuo di circa 1.600 metri che potrà ospitare navi di classe panamax, consentendo un traffico annuo fino a 1 milione di Teu
“Una giornata storica per Porto Marghera e per la portualità del Veneto”. Con queste parole è stata definitia la cerimonia di inaugurazione ufficiale dei lavori per la realizzazione del primo stralcio del progetto del futuro terminal container Montesyndial a servizio del porto di Venezia e del sistema manifatturiero e produttivo della Regione Veneto e del Nordest.
Una nota della locale port authorithy evidenzia come questa presentazione dei lavori sia avvenuta alla presenza di Fulvio Lino Di Blasio, commissario straordinario per la realizzazione del terminal container di Montesyndial e presidente della port authoritu veneta, e di Claudio Andrea Gemme, presidente Fincantieri Infrastructure, in qualità di mandataria della cordata di aziende che si è aggiudicata l’appalto per i lavori del primo stralcio dell’opera. Insieme a loro il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, l’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico e Progetti Speciali per Venezia, Roberto Marcato, il presidente della Municipalità di Marghera – Comune di Venezia Teodoro Marolo, il direttore Marittimo del Veneto l’Amm. Filippo Marini e tutte le maestranze impegnate nella realizzazione dei lavori.
La consegna delle aree per l’esecuzione del primo stralcio dei lavori, dal valore complessivo di 189 milioni di euro, è avvenuta lo scorso marzo da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale alla cordata d’imprese – composta da Fincantieri Infrastructure Opere Marittime Spa, in qualità di mandataria con una quota pari al 41,56%, Trevi Spa con il 22,02%, C.G.X. Costruzioni Generali Xodo Srl con il 21,92% e Zeta srl con il 14,50% – che si è aggiudicata l’appalto.
Le aziende hanno avviato l’opera di infrastrutturazione di una superficie di circa 8,5 ettari comprendente: la realizzazione della banchina e di una fascia di piazzale retrostante larga 50 metri, l’arretramento di 35 metri dell’attuale sponda del canale per ottenere una larghezza finale dello stesso pari a 190 metri, gli escavi del tratto di Canale Industriale Ovest antistante il terminal fino alla quota di -12 metri prevista dal Piano Regolatore Portuale e dal progetto. Il primo stralcio dei lavori sarà completato nel 2026.
I dettagli del progetto
Nato come componente onshore di un progetto più vasto che prevedeva anche un terminal offshore, il terminal container di Montesyndial è ora un progetto completamente autonomo e affidato alla gestione commissariale. L’area industriale dismessa ha una superficie totale di 90 ettari con un fronte di banchina continuo di circa 1.600 metri che potrà ospitare navi di classe panamax, consentendo un traffico annuo fino a 1 milione di Teu. Il progetto – che ha seguito un lungo iter procedurale e autorizzativo al termine del quale sono state conseguite tutte le autorizzazioni necessarie, tra cui i pareri di Valutazione dell’Impatto Ambientale e relativa verifica di ottemperanza – è suddiviso in tre stralci. Oltre al primo stralcio, si prevede di realizzare un secondo stralcio caratterizzato da una piattaforma intermodale dotata di doppio fascio ferroviario che collegherà l’infrastruttura alla rete ferroviaria nazionale e un terzo stralcio comprendente zone di stoccaggio dei container, viabilità e impiantistica di servizio. Il quadro economico complessivo, rivalutato in base all’aggiornamento del progetto di fattibilità tecnico-economica e ai prezziari attuali, ammonta a 428 milioni di euro, attualmente finanziati in misura parziale.
“Grazie al supporto delle istituzioni qui presenti e alle imprese che rappresentano l’eccellenza del nostro Paese – ha dichiarato Fulvio Lino Di Blasio, commissario Montesyndial e presidente Adsp Mar Adriatico Settentrionale – diamo ufficialmente avvio alla realizzazione di una delle opere infrastrutturali più importanti e attese per la portualità veneta e per il tessuto produttivo di tutto il Nordest. Abbiamo creduto fermamente nel progetto del nuovo terminal di Montesyndial per il quale l’Autorità e la struttura commissariale hanno impegnato più risorse che per qualsiasi altra infrastruttura realizzata finora nei porti lagunari. Siamo sicuri che questa grande area industriale dismessa, bonificata e infrastrutturata, tornerà a creare valore e occupazione. Qui sorgerà un hub intermodale, perfettamente integrato con i corridoi ferroviari europei, capace di gestire fino a 1 milione di teu, moltiplicando gli attuali traffici di contenitori, settore ad alto valore aggiunto, e contribuendo a rilanciare i nostri porti attraendo investimenti da parte degli operatori, sia tra quelli storicamente insediati a Venezia sia tra nuovi soggetti internazionali”.
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