Emissioni del trasporto marittimo europeo in calo del 15,1% nel 2023 secondo l’Emsa
Secondo le analisi di BRS Shipbrokers, le emissioni di CO2 dalle navi EU MRV sono calate da 136,9 milioni di tonnellate nel 2022 a 116,6 milioni nel 2023
Contributo a cura di BRS Shipbrokers
Le emissioni del trasporto marittimo europeo sono diminuite del 15,1% nel 2023 rispetto all’anno precedente, secondo i dati preliminari pubblicati questa settimana dall’Agenzia europea per la sicurezza marittima (ESMA). L’agenzia raccoglie e verifica i dati sulle emissioni delle navi dal 2018, monitorando costantemente l’andamento.
Dal 2018, la direttiva MRV europea impone alle navi di stazza superiore a 5.000 tonnellate, che fanno scalo nei porti dello Spazio economico europeo, di misurare e far verificare le proprie emissioni. A partire da quest’anno, queste grandi navi sono state incluse anche nel sistema di scambio di emissioni europeo (EU ETS), un passo significativo nella lotta contro il cambiamento climatico.
Secondo le analisi di BRS Shipbrokers, le emissioni di CO2 dalle navi EU MRV sono calate da 136,9 milioni di tonnellate nel 2022 a 116,6 milioni nel 2023, segnando una riduzione del 15,1%. Tuttavia, è importante notare che le emissioni dei viaggi da un porto dello Spazio economico europeo a un porto estero, o viceversa, sono coperte dalla tassazione solo al 50%. Pertanto, le emissioni reali ETS scendono a 78,9 milioni di tonnellate una volta tolti i volumi esclusi, rappresentando circa il 7% delle 1.08 miliardi di tonnellate complessive di tutti i settori manifatturieri e aviazione ETS del 2023.
Va detto però, che questi dati preliminari potrebbero evolversi nei prossimi mesi, poiché l’ESMA aggiorna regolarmente i file MRV, aggiungendo navi mancanti e correggendo eventuali valori errati.
La diminuzione delle emissioni nel 2023 era ampiamente prevedibile, poiché nel 2022 vi era una domanda significativa di GNL e carbone, e le principali economie mondiali stavano ancora uscendo dalle conseguenze della pandemia da Covid-19. Nel 2023, infatti, le emissioni delle gas carrier hanno registrato il crollo maggiore, segnando un -20,7% rispetto al 2022. Lo stesso vale per le importazioni di carbone, che sono diminuite sensibilmente a causa del crollo della produzione energetica europea da combustibili fossili: le utility complessivamente hanno emesso il 24% in meno rispetto al 2022.
Le categorie di navi con le maggiori emissioni nel 2023 sono state ancora una volta le navi portacontainer, le petroliere e le portarinfuse secche, anche se anch’esse hanno registrato un calo rispetto al 2022. Le petroliere hanno visto una riduzione delle emissioni del 12,7% e le navi portacontainer un calo dell’11%, riflettendo la diminuzione della domanda di energia e di prodotti finali.
In controtendenza, le navi da crociera sono state l’unica categoria a riportare un aumento delle emissioni, con un incremento dell’1,4% rispetto al 2022. Tuttavia, questo aumento va contestualizzato considerando che il settore delle crociere veniva da 2-3 anni di difficoltà causati dalle restrizioni dovute alla pandemia e che avevano portato a un crollo delle emissioni del 40% rispetto al 2019.
La divisione delle emissioni per paese d’origine dell’armatore mostra ancora una volta che la Grecia ha registrato la maggior quantità di emissioni tra gli Stati membri dell’UE, sebbene abbia comunque visto una diminuzione del 12,2% rispetto al 2022. A seguire troviamo Germania e Svizzera, anche loro con un calo rispettivo del 5,8% e 12,2%.
Il costo dell’EU ETS per l’industria marittima è stimato a 2,2 miliardi di euro nel 2024, supponendo che le emissioni restino in linea con quelle del 2023 e considerando solo il 40% del totale per la graduale inclusione. Questo calcolo si basa su un prezzo medio delle quote di carbonio di 70 euro per tonnellata. Nel 2026, con le quote di carbonio previste a 100 euro per tonnellata e l’inclusione completa del 100% delle emissioni, il costo dovrebbe aumentare a 7,8 miliardi di euro.
Le previsioni del primo semestre 2024 ci confermano che probabile che le emissioni del trasporto marittimo coperte dall’EU ETS continueranno a diminuire nei prossimi anni, specialmente grazie all’entrata in vigore del regolamento FuelEU Maritime. Questo regolamento imporrà una riduzione della carbon intensity dei combustibili usati a bordo a partire dal 2025 con dei target quinquennali crescenti. Anche se le emissioni totali aumenteranno nel 2024/2025, è probabile che saranno parzialmente compensate dal maggiore uso di carburanti più sostenibili e anche dalle varie esclusioni delle rotte verso le piccole isole, le regioni d’oltremare e quelle di pubblico servizio. Per questo crediamo che i valori del 2024 potrebbero rimanere in linea con quelli del 2023, o con poca variazione al rialzo.
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