Varato dall’authority dei trasporti il nuovo schema di Pef per i concessionari portuali
Per partecipare a una selezione a evidenza pubblica gli aspiranti terminalisti dovranno descrivere la propria attività secondo le indicazioni del Garante
Il processo di armonizzazione della disciplina concessoria nei porti italiani ha segnato un ulteriore step.
L’Autorità di regolazione dei trasporti, infatti, a valle del regolamento concessioni adottato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a fine 2022 e delle relative linee guida dell’aprile successivo, ha approvato lo schema di Piano economico finanziario sulla cui base devono essere predisposti i Pef che sono tenuti a presentare i partecipanti alle procedure di gara per il rilascio delle concessioni di cui all’art. 18 della l. 84/1994.
Come rivela la relativa relazione, l’istruttoria ha previsto una consultazione cui hanno preso parte Assiterminal e Confitarma (mentre non risulta che Assoporti, l’associazione degli enti che dovranno concretamente verificare l’attinenza dei Pef degli aspiranti concessionari alle indicazioni di Art).
La prima ha indotto Art ad introdurre una specificazione alla voce altri ricavi (cui è stata aggiunta la dicitura “comunque derivanti e/o afferenti allo svolgimento di servizi portuali o operazioni portuali”), mentre si è vista cassare un’osservazione sulla base imponibile ai fini del calcolo del contributo Art. L’associazione confindustriale degli armatori ha invece proposto una modifica, accolta da Art, sulle modalità di calcolo del Cin (capitale investito netto), e una, respinta, sulle modalità di calcolo del Piano finanziario previsionale.
Qui il nuovo schema di Pef.
A.M.
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