Fermata in porto a Genova una bulk carrier per Port State Control
L’autorità marittima ha detenuto otto navi nei porti liguri nel 2024 a fronte di oltre 70 ispezioni eseguite
È stata sottoposta a fermo amministrativo la nave mercantile Strategic Endeavor a seguito di ispezione da parte di un team di ispettori qualificati Port State Control della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Genova, operanti nell’ambito del Memorandum di Parigi del 1982 sul controllo dello Stato di approdo, il quale prevede controlli tecnico-operativi a bordo delle navi che scalano i porti europei per verificare il rispetto delle normative internazionali.
La nave, una bulk carrier di circa 20.000 tonnellate di stazza e 33.000 tonnellate di portata lorda battente bandiera di Singapore, è in servizio dal 2009 e si trova ormeggiata al Terminal Rinfuse Genova.
L’autorità marittima, annunciando questa ulteriore detenzione, informa che complessivamente dall’inizio dell’anno sono state fermate otto navi nell’ambito dei porti regionali, a fronte di oltre 70 ispezioni eseguite.
È stata fatta particolare attenzione al rispetto delle norme che garantiscono all’equipaggio condizioni di vita e di sicurezza sul lavoro a bordo adeguate e in linea con gli standard previsti in campo internazionale, e delle norme poste a tutela dell’ambiente, anche in coerenza agli impegni presi con il rinnovo del Genoa Blue Agreement, che mira a ridurre l’impatto dei gas di scarico delle navi che ormeggiano nel porto di Genova.
In particolare, nel corso della verifica, sono state accertate 12 irregolarità – di cui alcune gravi – riferite alle condizioni di sicurezza dell’unità e ai sistemi antincendio di bordo (convenzione internazionale Solas), alle provviste di bordo in quantità insufficiente (convenzione internazionale Mlc 2006) e al sistema di gestione della sicurezza di bordo (codice internazionale Ism).
Tra le irregolarità contestate al comando di bordo dagli ispettori della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Genova anche il mancato rispetto delle misure previste dalla convenzione internazionale Marpol per quanto concerne i limiti di emissione in atmosfera degli ossidi di azoto NOx.
La nave, prima di poter ripartire dal porto, dovrà eseguire le riparazioni necessarie e rettificare tutte le criticità rilevate, per i successivi controlli da parte delle autorità di bandiera e del registro di classifica dell’unità.
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