Muove i primi passi (verso il Mase) la seconda fase della nuova diga di Vado Ligure
Per gli 8 cassoni che costituiranno il secondo braccio (230 metri) del molo a protezione di Vado Gateway, l’Adsp di Genova-Savona preventiva 26 mesi di lavori e 63,2 milioni di euro di costo
In un porto del sistema sotto la sua amministrazione, Genova, l’Autorità di sistema portuale del Mar ligure occidentale conta di impiegare due anni e mezzo per fabbricare e posizionare i 103 cassoni mancanti alla realizzazione degli oltre 6,1 km della nuova diga foranea. In un altro, Vado Ligure, per 8 cassoni componenti un nuovo braccio di 230 metri del molo di protezione la stima è grossomodo similare, 26 mesi.
Il dettaglio emerge dalla documentazione che l’ente ha appena depositato al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. Si tratta del progetto di fattibilità tecnico-economica (elaborato internamente) per la seconda fase della nuova diga di Vado Ligure. I lavori della prima fase – complessivamente pensata per adeguare l’infrastruttura di protezione dello scalo alla piattaforma Apm entrata in funzione un paio di anni fa – sono iniziati nel dicembre 2021 e dovrebbero terminare nel maggio 2025.
A eseguirli l’accoppiata Fincosit-Fincantieri (entrambe nel consorzio che sta realizzando anche la diga di Genova). La prima fase consta sostanzialmente nel salpamento dei cassoni della diga esistente, nella loro traslazione a mare con differente angolazione, e nell’aggiunta di 4 cassoni di nuova produzione, per uno sviluppo di circa 450 metri di lunghezza totali.
La seconda fase, che è quella che ora Adsp ha deciso di sottoporre a verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale, prevede sostanzialmente un allungamento di circa 230 metri, da conseguirsi attraverso la fabbricazione e il posizionamento di 8 nuovi cassoni. Come la prima fase e per alcuni tratti della nuova diga di Genova, il prolungamento della diga di Vado insisterà su fondali molto profondi, compresi fra -44 e -49 metri. Che però, a differenza di quelli genovesi, non appaiono secondo i documenti di Adsp bisognosi di consolidamento.
L’ente prevede di procedere, una volta ottenuto il via libera ambientale, con un appalto integrato per progetto definitivo, esecutivo e lavori, ma prima occorrerà garantire la copertura finanziaria dell’investimento, il cui costo è stimato in 63,2 milioni di euro. Quanto al cronoprogramma, come detto, si prevedono complessivamente 32 mesi, di cui 6 per la progettazione.
A.M.
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