Export: un convegno di Arcom Formazione ha spiegato le novità della riforma doganale
Il nuovo testo normativo introduce 122 nuovi articoli per chiarire alle aziende quali strade percorrere per commerciare con l’estero
Come la Riforma delle Dogane rivoluzionerà l’export del Made in Italy. Questo l’obiettivo del dibattito organizzato da ARcom Formazione presso l’Ordine degli Avvocati di Genova e patrocinato da Confindustria; un evento convegnistico caratterizzato da interventi di alto livello e momenti di discussione aperta culminando in una sessione di domande e risposte che ha permesso di chiarire dubbi e fornire ulteriori dettagli sulla nuova normativa.
Il nuovo testo normativo introduce 122 nuovi articoli per chiarire alle aziende quali strade percorrere per commerciare con l’estero. Uno strumento essenziale destinato a rivoluzionare l’export italiano. Nel 2023 le vendite sui mercati internazionali hanno prodotto 626,2 miliardi di euro di ricavi, un andamento stabile rispetto all’anno precedente. Secondo i dati forniti da Intesa Sanpaolo, dopo un andamento positivo tra gennaio e marzo 2023 (+9,7%), è seguito una contrazione tra aprile-giugno 2023 (-1,3%), luglio-settembre (-4,6%) e ottobre-dicembre (-2,9%).
“La prima direttrice della riforma è la semplificazione normativa e la codificazione” ha spiegato l’avvocato Sara Armella, Direttore scientifico ARCom Formazione. “Fino ad oggi il singolo operatore era chiamato a individuare la regola giuridica applicabile al caso concreto. Si tratta di un ambito in cui norme internazionali, norme europee, norme nazionali si affacciano sulla stessa materia. Ad oggi è compito della singola impresa, del singolo interprete andare a comprendere esattamente quale sia nell’intersezione di queste tre direttrici, la regola applicabile. Questo ha creato molte complicazioni ed è anche fonte di errori involontari che però determinano conseguenze economiche. Quindi, riunire tutte le norme nazionali, codificando un unico insieme di norme aggiornato anche rispetto alla normativa europea, è un passo avanti, nell’ottica della forte semplificazione. Non più 400 norme, ma 122 articoli ripartiti per argomento. Un’opera utile soprattutto agli imprenditori e agli interpreti per capire esattamente le regole applicabili: la chiarezza è fondamentale per la compliance perché se non si capisce quale regola va applicata non ci può esserci compliance. L’Italia è l’ottavo Paese al mondo per volumi di esportazioni e il 40% del Prodotto interno lordo si deve all’export, è fondamentale che il sistema sia ancora più efficiente e snello nella gestione di un asset fondamentale per la nostra economia”.
Fra gli altri interventi anche quello del Prof. Enrico Perticone, Docente Università Pescara, membro della Commissione ministeriale di esperti per la riforma doganale, che ha evidenziato: “Il legislatore ha tentato di adeguare una normativa nazionale ad un quadro europeo che già esiste. Modernizzare e aggiornare le regole di riferimento, coordinare i controlli alla frontiera per ridurre le tempistiche è fondamentale per l’efficienza del nostro Paese”.
Il Dott. Giuliano Ceccardi Vicepresidente del Cnsd ha sottolineato: “È necessario che a fronte a una complessiva riscrittura della normativa doganale vi sia l’impegno degli spedizionieri doganali di chiedere di attenuare l’impatto applicativo di alcune nuove regole e di lavorare per seguire e governare i cambiamenti verso una gestione più agevole delle operazioni doganali”.
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