Onorato replica ancora: “Non garantiamo la partecipazione di Toremar”
Nonostante il dietrofront della Regione Toscana sulla gara per la continuità marittima con l’arcipelago l’armatore snocciola i numedi e non si dice disposto a un confronto con l’assessore Baccelli
La procedura di gara per assegnare il nuovo corso della continuità territoriale marittima con le isole dell’arcipelago toscano continua a far discutere i protagonisti.
Dopo le critiche a Toremar dell’assessore regionale Baccelli e l’annuncio di voler bandire un’unica gara pubblica per tutte le tratte (come richiesto e auspicato dalla stessa società del Gruppo Moby), da Onorato Armatori è stata diffusa una nota che dalle conclusioni spiega il grado di tensioni in atto fra le parti coinvolte.
“Desideriamo chiarire, a seguito delle domande ricevute dai mezzi di informazione, che nell’incertezza di come verrà confezionato il bando della nuova gara, oggi non siamo in grado di garantire la partecipazione di Toremar alla stessa” è scritto. “Leggiamo ora – aggiunge – le dichiarazioni dell’assessore Baccelli della Regione Toscana in cui dichiara ‘irresponsabile’ il comportamento della Toremar cercando così di scaricare le sue responsabilità sulla Compagnia. L’Assessore Baccelli ha avuto anni edanni per preparare un bando di gara e ha usufruito anche di un anno di proroga. La Toremar non è disponibile ad alcun incontro con l’assessore a meno che non ritratti, con delle esplicite e pubbliche scuse, la sua posizione”.
Questo che segue è il contenuto restante dalla comunicazione diffusa da Onorato Armatori sulla materia:
“Sono anni, e quasi 60 che, Navarma prima, e ora Moby e Toremar, da quando è stata acquisita, subiscono attacchi cattivi e ingiustificati, anche considerando che diamo lavoro a centinaia di persone all’Elba senza quantificare l’indotto.
Nessuno è perfetto ma colleghiamo l’isola d’Elba d’inverno con 16 partenze da Piombino e altrettante da Portoferraio, ogni giorno. Un residente per il passaggio paga a Toremar 3,88 euro e a Moby 4,10 euro, poco più della metro a Milano. Se facciamo una media tra le due compagnie, circa 4 euro a residente, sono necessari 500 residenti a partenza per pagare le spese per una sola corsa da Piombino o da Portoferraio e viceversa. Infatti una sola corsa costa al minimo della media 2.000 euro.
D’inverno, tra le due compagnie, 500 residenti non li trasportiamo in un giorno intero, non in un’unica partenza”.
Gli armatori Onorato poi aggiungono: “Abbiamo rilevato Toremar trovando navi distrutte e investendo per le stesse 4 milioni di euro a nave, ovvero un totale di 20 milioni di euro.
Abbiamo acquistato due nuove navi, il Rio Marina Bella e lo Schiopparello investendo altri 11,89 milioni di euro, per un totale di circa 32 milioni. Per Moby i collegamenti per l’isola d’Elba rappresentano una perdita di milioni di euro, coperti dalle altre linee Moby al di fuori del perimetro Elba, e un danno d’immagine che non possiamo più permetterci, considerando, non da ultimo, un contesto di grave ostilità sociale e un quotidiano linciaggio mediatico sulla stampa locale. La Toremar considerata la sovvenzione, chiude i bilanci con utili risicati.
Abbiamo rilevato Toremar a gennaio 2012 conservando il contratto per i marittimi di 15 giorni a bordo e 15 giorni di riposo, un UNICUM nel panorama europeo.
Abbiamo assunto, a tempo indeterminato, 64 marittimi precari che lo Stato non aveva regolarizzato. Purtroppo nessuna parte sociale ha mai riconosciuto il nostro lavoro”.
Secondo Onorato Armatori esiste, in materia, “una grave ignoranza generale. Sarebbe bastato osservare ciò che è accaduto con i nuovi bandi alle altre Società Regionali: Siremar, Caremar, Laziomar e Saremar. Gare andate deserte, contratti dei marittimi ridiscussi al risparmio, collegamenti ridotti al minimo. Per questo motivo, il nostro Armatore personalmente, oltre un anno fa, ha visitato e incontrato sulle navi Toremar, gli equipaggi per sollecitare un intervento verso gli Organi competenti, PRIMA CHE LA PROCEDURA PARTISSE. Ora e pensiamo di non sbagliare, ormai è tardi.
La Siremar e la Caronte percepiscono in Sicilia oltre 80 milioni di euro annui.
Quando abbiamo acquisito Toremar – aggiungono gli Onorato – i costi, fra tutti il carburante, non erano purtroppo esplosi come lo sono oggi.
Si chiede a gran voce un rinnovo della flotta: la Regione Sicilia per la Siremar ha costruito una sola nave all costo di 120 milioni di euro. Il rinnovo della flotta Toremar, alla stessa cifra, moltiplicata per sei navi, richiederebbe l’esborso di almeno 600 milioni di euro.
Mancano i fondamentali economici per un investimento del genere, per non parlare delle continue richieste di diminuzione delle tariffe”.
N.C.
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