Al via lavori Pnrr da 130 milioni di euro fra Napoli e Salerno
L’Adsp campana annuncia la partenza del primo stralcio dei lavori di ammodernamento della diga del capoluogo e la partenza di quelli del Molo 3 gennaio nel secondo porto
L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale ha annunciato di aver avviato i lavori di prolungamento e rafforzamento della diga foranea Duca d’Aosta del Porto di Napoli, “un’opera marittima tra le più complesse e costose mai realizzate nello scalo commerciale campano”.
Una nota dell’ente ha infatti spiegato che “si tratta di lavori che ripristineranno una parte della diga che garantisce l’accesso in sicurezza delle navi in entrata e uscita, parzialmente dissestata dopo una serie di mareggiate degli ultimi anni. Questa prima fase dei lavori andrà a ricostruire il muro paraonde, per poi successivamente prolungare l’infrastruttura di protezione del porto per tutta la sua lunghezza di 2,6 chilometri, aggiungendo circa altri 200 metri di murata”.
Il primo stralcio, da 92,7 milioni di euro, prevede interventi di rafforzamento. Interessa 1,1 chilometri di diga per un intervento complessivo di circa 121 milioni di euro, all’interno di un più ampio intervento (“Prolungamento e rafforzamento della Diga Foranea Duca D’Aosta”) finanziato per complessivi 150 milioni con fondi complementari al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“I lavori appena partiti – ha spiegato il Segretario Generale dell’AdSP Giuseppe Grimaldi – si sviluppano su una lunghezza di 800 metri, sul fronte lato mare, dove verrà realizzata una scogliera rivestita da una mantellata in tetrapodi, specifici per le dighe marittime. Sono previsti anche interventi diffusi di ripristino, riparazione e consolidamento locale delle strutture esistenti per tutti i 2,6 chilometri della diga Duca d’Aosta e dell’antemurale Thaon de Revel. I lavori dovranno terminare entro il 30 giugno 2026”.
L’Adsp campana ha inoltre consegnato i lavori di consolidamento e adeguamento funzionale del lato di ponente del Molo 3 Gennaio del Porto di Salerno, utilizzato prevalentemente per le attività di imbarco, sbarco e movimentazione merci varie, oltre ad essere un’area di transito di gru da banchina: “La progettazione ha pianificato l’articolazione delle fasi costruttive, il programma delle lavorazioni e l’organizzazione delle aree di cantiere in modo da ridurre al minimo l’interferenza con le attività portuali. Oltre a migliorare la sicurezza e la funzionalità della banchina, l’intervento serve soprattutto ad adeguare il Molo 3 Gennaio alla crescita dei traffici”.
Secondo l’ente il progetto vale 40 milioni di euro, finanziati dal fondo complementare al Pnrr, e si pone i seguenti obiettivi: “Riempire le eventuali sgrottature presenti al piede delle banchine provocati dall’azione delle eliche prodiere e poppiere delle navi, in modo da ripristinare l’uniformità delle sollecitazioni sui terreni di fondazione; eliminare il problema del dilavamento del terrapieno che fuoriesce attraverso le fessure presenti tra i massi costituenti gli attuali muri di sponda con conseguenti anomale deformazione dei piazzali; adeguare le banchine – realizzate tra il 1969 ed il 1985 – alle vigenti norme sismiche ed ai maggiori carichi conseguenti all’incremento dei traffici portuali; infine, consentire il programmato approfondimento dei fondali, come previsto dall’Adeguamento Tecnico Funzionale del Piano Regolatore Portuale di Salerno”.
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