Ecco i numeri e i dettagli del cantiere per l’eolico offshore atteso ad Augusta
L’Adsp siciliana punta su rada protetta, costi contenuti e tempi rapidi per allestire una doppia area da dedicare alla realizzazione e allestimento di parchi offshore
Aree per 257mila mq a disposizione, un fabbisogno economico inferiore ai 50 milioni di euro e tempi rapidi per avviare e poi completare il progetto.
Sono questi gli atout su cui punta l’Autorità di sistema del Mar di Sicilia Orientale che, come è noto, ha candidato il porto di Augusta al bando del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica per l’installazione di cantieri dedicati all’eolico offshore, sintetizzando il progetto in una presentazione tenutasi nei giorni scorsi a Taormina.
Come mostra l’immagine, l’Adsp intende sviluppare il progetto in due aree per complessivi 257mila mq. Una presso Punta Cugno da dedicare alla produzione e assemblaggio dei floater e un’altra presso il porto commerciale, per “integrazione elementi, prove in acque protette e salpamento presso il sito di installazione”. In entrambi i casi le aree sono già in concessione, “ma – spiega a SHIPPING ITALY il presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina – abbiamo ottenuto la disponibilità dei rispettivi concessionari: a Punta Cugno opera la Irem-Italoffshore, società specializzata in installazioni offshore che potrebbe quindi essere direttamente interessata. Le aree in questione del porto commerciale sono quelle del terminal container Est, che in base alla sua concessione può effettuare anche questo tipo di movimentazioni. Certo, nel caso il Mase ci selezioni, occorrerà capire come mantenere anche l’attuale traffico container”.
Oltre a una rada protetta molto ampia (22 milioni di mq) ideale per test e prove, uno dei punti di forza del progetto è l’intervento infrastrutturale relativamente contenuto di cui abbisogna, “perché – racconta Di Sarcina – non dovremo consolidare banchine, che sono già pronte”. Il progetto nel porto commerciale prevede solo il consolidamento dell’area di piazzale per l’installazione del ring crane. A Punta Cugno, invece, occorrerà raccordare le banchine esistenti e soprattutto dragare, l’intervento più complesso e costoso (oltre 30 milioni di euro) dell’intero pacchetto.
Ma nonostante questo l’importo complessivo degli investimenti preventivati da Adsp resta relativamente basso, pari a 49,8 milioni di euro, con un cronoprogramma che, senza i voli pindarici tipici di queste presentazioni, preconizza la conclusione dei lavori nel porto commerciale nel secondo semestre 2026 e a Punta Cugno entro fine 2027.
Entro metà settembre il Mase dovrebbe sciogliere la riserva sugli scali selezionati per lo sviluppo della filiera eolica.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY
SHIPPING ITALY E’ ANCHE SU WHATSAPP: BASTA CLICCARE QUI PER ISCRIVERSI AL CANALE ED ESSERE SEMPRE AGGIORNATI