Aggiornato l’elenco europeo dei demolitori navali: crescono solo i cantieri turchi
Dalla lista degli impianti autorizzati escono invece stabilimenti situati in Belgio, Lituania e Bulgaria. In Italia rimane solo San Giorgio del Porto
Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea è stata pubblicata la Decisione di esecuzione (UE) 2024/1956 della Commissione del 16 luglio 2024 che modifica la decisione di esecuzione (UE) 2016/2323 istitutiva dell’elenco europeo degli impianti di riciclaggio delle navi a norma del regolamento (UE) n. 1257/2013.
Questo elenco europeo viene regolarmente rivisto per includere le nuove strutture che aderiscono alle normative ed escludere quelle che non sono più conformi.
Il 13° aggiornamento dell’elenco europeo degli impianti di riciclaggio delle navi fa seguito a un periodo di feedback avviato dalla Commissione, che si è concluso il 6 maggio scorso e al termine del quale sono stati esclusi alcuni cantieri del Nord Europa mentre sono entrati a far parte dell’elenco solo strutture turche. Per ciò che riguarda l’Italia l’unico cantiere che era e rimane nella lista degli operatori autorizzati è San Giorgio del Porto di Genova.
A proposito degli uscenti l’impianto Sagro Aannemingsmaat-schappij Zeeland B.V. situato nei Paesi Bassi ha visto scadere la sua autorizzazione e non ha richiesto il rinnovo del permesso, idem dicasi per il cantiere UAB Demeksa situato in Lituania, mentre cesserà la propria attività l’impianto Ship and Industrial Service Ltd situato in Bulgaria.
Per ciò che riguarda invece i nuovi entranti nell’elenco, la Commissione Europea ha ricevuto due richieste di inserimento da parte di Dortel Gemi Söküm Demir Celik San. Ve Tic. Ltd. Şti. e Ege Gemi Söküm San Ve Metal San.Tic. A.Ş., entrambi impianti di riciclaggio delle navi situati in Turchia. Bruxelles ritiene che questi cantieri soddisfino i requisiti di cui all’articolo 13 del regolamento e possano dunque effettuare operazioni di riciclaggio delle navi ed essere inclusi nell’elenco europeo. Oltre a questi due il cantiere Anadolu Gemi Sokum, situato sempre in Turchia, ha dimostrato di soddisfare i requisiti del regolamento per quanto riguarda la demolizione sicura e compatibile con l’ambiente delle piattaforme galleggianti e ha inserito una procedura specifica nel proprio piano dell’impianto di riciclaggio delle navi. “È pertanto opportuno rimuovere dall’elenco europeo la restrizione relativa alla demolizione delle piattaforme. Allo stesso tempo va ricordato che i cantieri restano vincolati dal limite di larghezza delle navi che possono ricevere” ha fatto sapere la Commissione.
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