La nuova geografia del porto di Livorno, l’erogazione a Alp e presto un nuovo modello di lavoro
Il Comitato di Gestione dell’ente portuale ha deliberato per razionalizzare gli spazi nel Porto Passeggeri e nella Sponda Est della Darsena Toscana. A settembre lo studio di un nuovo modello di lavoro in porto
Con il passaggio formale nel Comitato di Gestione di stamani prende finalmente corpo la nuova geografia dello scalo portuale, che consente di fatto di liberare le aree ricomprese nel Porto Passeggeri e di razionalizzare l’utilizzo degli spazi della Sponda Est della Darsena Toscana.
Il traffico passeggeri potrà finalmente svilupparsi in un’area più estesa rispetto al passato, mentre la sponda est della Darsena Toscana andrà invece a configurarsi quale base operativa per le attività di Cilp connesse alla movimentazione delle auto nuove e delle navi Ro/Ro di classe eco di Grimaldi, fino a ieri lavorate all’Alto Fondale.
Il lavoro di ricomposizione dello scalo, durato diversi anni, è stato portato avanti dal dirigente del demanio Fabrizio Marilli e dal suo staff, in collaborazione con gli operatori e con le altre istituzioni coinvolte. “Il nuovo layout del porto ci consente di fatto di liberare le aree ricomprese nel Porto Passeggeri e di razionalizzare l’utilizzo degli spazi della Sponda Est della Darsena Toscana, definendo così la direttrice di allineamento delle attività portuali alle previsioni del Prp e, in particolare, alle prospettive di sviluppo legate alla Piattaforma Europa” ha dichiarato in apertura di riunione il presidente dell’AdSP Luciano Guerrieri..
Avviato ad inzio 2022 il procedimento si è articolato in tre fasi, due delle quali si sono di fatto concluse in questi giorni con l’emanazione del provvedimento che formalizza l’affidamento in concessione a Cilp delle aree retrostanti gli accosti pubblici 15C e 15D, sulla sponda est della Darsena Toscana, e la sua retrocessione dalle aree in concessione sulla radice dell’Alto Fondale, ovvero degli accosti 45, 44 e 43. Che rientreranno nella disponibilità dell’AdSP perché siano successivamente riaffidati alla Porto 2000 assieme alle banchine 46 e 47.
Negli ultimi due anni l’ente – ricorda nella nota – di aver lavorato per perfezionare la procedura di riorganizzazione e ottimizzazione degli spazi, arrivando ad emanare, ad ottobre del 2022, una ordinanza congiunta con la Capitaneria di Porto con la quale è stata rivista e aggiornata la disciplina sull’utilizzo degli accosti pubblici. Che ha fotografato i nuovi assetti concessori, indicando le banchine da mettere a disposizione delle imprese non concessionarie nelle more del completamento dei processi di delocalizzazione in atto.
Nello stesso arco di tempo la Cilp ha messo mano all’ammodernamento della nuova area operativa, di cui ha preso il possesso dopo aver ottenuto dalla stessa Port Authority il rilascio di una autorizzazione all’anticipata occupazione. Tra dicembre 2023 e gennaio 2024, la società ha completato gli arredi di banchina, realizzando le nuove bitte e adeguando i varchi.
La terza e ultima fase dell’iter si formalizzerà nei mesi successivi e prevede la rinuncia da parte di Cilp dei magazzini in possesso dell’Alto Fondale. Che saranno restituiti all’AdSP una volta completato il raddoppio dei magazzini Mk.
In connessione diretta con la delocalizzazione della Cilp dall’Alto Fondale, anche ai fini di una migliore gestione dei terminal sulla sponda est della Darsena Toscana, l’AdSP ha approvato la modifica del layout del terminal Lorenzini, consistente nella retrocessione da parte del terminalista di un’area di 2500 mq retrostanti l’accosto 15 C (che rientrerà nella concessione a Cilp) e nell’assentimento in concessione di una nuova area di banchina di 1776 mq presso l’accosto 15 C. Parte integrante dell’accordo suppletivo di concessione anche il rilascio a Lorenzini di una nuova concessione di 724 mq retrostanti la Calata Tripoli, finalizzata al miglioramento delle condizioni della viabilità di accesso al terminal nella sua nuova configurazione.
Le risorse fanno parte delle entrate dell’Ente appositamente stanziate negli anni precedenti e sono state concesse all’Agenzia autorizzata a fornire manodopera in porto in base alll’art.15 bis della Legge 84/94, secondo il quale le Autorità Portuali possono destinare una quota, comunque non eccedente il 15 per cento delle entrate proprie, al finanziamento della formazione, del ricollocamento del personale e delle misure di incentivazione al pensionamento dei lavoratori dell’art.17.
L’esatto ammontare della somma è stato definito sulla base delle trattative individuali che l’Alp ha avviato con i tre destinatari, allo scopo di definire l’accordo economico per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Le risorse sono poi state validate da un’istruttoria avviata dall’Ufficio del Lavoro Portuale.
“Si tratta di una iniziativa che legittimamente l’AdSP ha inteso intraprendere su richiesta dell’Alp non soltanto per promuovere l’aggiornamento professionale degli organici dell’art.17 ma anche per ristabilire gli equilibri finanziari dell’azienda” ha affermato il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, che ha aggiunto: “La società ha conseguito nel 2023 un fatturato annuale non sufficiente alla copertura del costo totale del lavoro. Le proposte di incentivazione all’esodo avranno quindi evidenti effetti economici positivi per l’azienda, favorendo al contempo una riduzione complessiva del ricorso all’Indennità di Mancato Avviamento (Ima)”.
Guerrieri ha anche informato i membri del Comitato di Gestione che a settembre/ottobre verrà avviato un confronto con il cluster marittimo e i soci di Alp per individuare gli elementi di un nuovo modello di lavoro.
“Gli uffici hanno predisposto la prima bozza del bando per la procedura di gara relativa alla concessione del servizio di fornitura di lavoro temporaneo” ha sottolineato il segretario generale dell’Ente, Matteo Paroli, spiegando che l’iter dovrà essere avviato nei primi mesi del 2025: “I contenuti del bando verranno esaminati e discussi con i soci di Alp, gli operatori e le rappresentanze sindacali” ha concluso.
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