Da Porto Torres in arrivo 1,7 milioni di tonnellate di pietre per la diga di Genova
Accordo concluso grazie alla Shipping Mediterranean Sealog di Giancarlo Acciaro; una nave di Nova Marine Carriers farà la spola fra il Nord Sardegna e la Liguria dove intanto è stato affondato il quarto cassone
Mentre a Genova viene annunciata da Webuild la posa del quarto cassone che formerà la nuova diga del porto di Genova Sampierdarena, dalla Sardegna arriva la notizia di un accordo concluso per la fornitura di oltre 1,7 milioni di tonnellate di pietre destinate a essere impiegate per creare il basamento sopra il quale sorgerà la maxi-opera infrastrutturale.
A proposito dei lavori in corso il consorzio PerGenova Breakwater, guidato da Webuild, prevede di collocare entro la fine dell’anno dodici cassoni, inclusi quelli già posati fino ad oggi, lungo il tracciato della nuova diga. Il quarto cassone, uno dei 90 previsti per i primi 4 dei 6 chilometri totali della diga, è stato realizzato nel cantiere di Vado Ligure.
Misura 21,7 metri in altezza, 40 metri in lunghezza e 25 metri in larghezza, con un peso di circa 10mila tonnellate. Ad oggi risulta siano state già realizzate circa 9.100 colonne sommerse per il consolidamento del fondale, di cui 800 nelle sole due ultime settimane. In totale per le colonne sono state versate oltre 1,7 milioni di tonnellate di materiale ghiaioso.
Un altro milione e settecentomila tonnellate di pietra calcarea della Nurra arriveranno come detto dalla Sardegna per costruire il basamento della nuova diga foranea di Genova. Un primo carico da 40mila tonnellate è già arrivato in Liguria a bordo di una portarinfuse della Nova Marine Carriers secondo quanto reso noto da La Nuova Sardegna. La prima nave è partita dallo scalo industriale di Porto Torres, dove approderà altre 42 volte nei prossimi 22 mesi; il prossimo carico partirà entro fine mese.
Promotore e facilitatore di questa maxi fornitura di pietre dal Nord Sardegna è stato Giancarlo Acciaro, agente marittimo e terminalista con la sua società Shipping Mediterranean Sealog, una delle imprese portuali che operano a Porto Torres. Proprio il presidente dell’associazione sarda degli agenti e raccomandatari marittimi ha messo in piedi una partnership con la locale Impresa Compagnia Portuale per far sì che la soluzione offerta da Porto Torres fosse preferita ad altre alternative in Sardegna e in altre parti del Mediterraneo.
“Porto Torres è stato scelto – sottolinea Acciaro a La Nuova Sardegna – oltre che per la vicinanza con Genova, per la disponibilità delle banchine e delle attrezzature portuali che le imprese hanno messo a disposizione: 5 gru portuali più pale meccaniche e attrezzature per la movimentazione del materiale che ci permettono di caricare le navi di queste dimensioni nel più breve tempo possibile, circa 3 giorni. Bisogna dare atto alla Capitaneria di Porto di Porto Torres e all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna che con le loro esperienze hanno potuto trovare le sintesi per poter operare nel porto di Porto Torres anche nella stagione estiva e con il traffico traghetti, creando una sinergia molto importante per i numeri che stanno portando Porto Torres a una crescita che fino a poco tempo fa non era prevedibile. La soddisfazione è molta, anche perché dimostriamo fattivamente che gli imprenditori possono e devono dare un contributo concreto al rilancio del porto di Porto Torres, scalo dalle enormi potenzialità e troppo a lungo dimenticato. Non si può più attendere”.
Secondo le stime questa commessa genererà un indotto molto significativo fra autotrasportatori, personale delle cave, delle imprese portuali, dei servizi tecnico-nautici e degli altri servizi di supporto e di carico/scarico delle navi.
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