Franza (Caronte&Tourist) a gamba tesa sul terminal passeggeri di Milazzo
Il fallimento del bando di affidamento sarebbe riconducibile alla mancata realizzazione da parte dell’Adsp di un collegamento stradale. I sindacati chiedono la clausola sociale per i dipendenti di Comet
La gara andata a vuoto e la conseguente riedizione del bando per cercare un concessionario per il terminal passeggeri di Milazzo hanno creato diversi grattacapi all’Autorità di sistema portuale dello Stretto.
Da una parte il rifiuto, polemico, dell’attuale concessionario (la Comet guidata da Ivo Blandina) di ripresentarsi alla gara per l’asserita insostenibilità delle condizioni previste (di fatto identiche fra un bando e l’altro, dato che l’unica modifica è stata l’abbassamento del fatturato minimo pregresso richiesto) ha creato tensioni di natura occupazionale, con l’apertura della procedura di licenziamento per i lavoratori.
“Tenuto conto di quanto sta accadendo e della comunicazione della Comet che non intende ritirare i licenziamenti, è assolutamente indispensabile – hanno puntualizzato i segretari sindacali locali Garufi (Filt Cgil), D’Amico (Fit Cisl) e Di Mento (Uiltrasporti) – che il nuovo bando contempli esplicitamente la clausola sociale per garantire i livelli occupazionali ed il mantenimento del contratto nazionale di lavoro dei porti”. I sindacati hanno, pertanto, aperto le procedure di raffreddamento e conciliazione per ottenere l’inserimento della suddetta clausola sociale nel nuovo bando: “Auspichiamo di essere convocati in tempi brevi dall’Adsp, per trovare soluzioni condivise che garantiscano la prosecuzione dell’attività lavorativa alle maestranze del porto di Milazzo”.
Dall’altra a puntare il dito sull’Adsp è stata Caronte&Tourist, che rappresenta uno degli utenti principali della struttura.
“Il dibattito è al momento focalizzato quasi esclusivamente sul terminal passeggeri dei mezzi veloci, ma la gara riguarda in realtà due stazioni marittime: quella al servizio degli aliscafi sulla Marina Garibaldi e quella al servizio dei traghetti ad Acqueviole, attualmente sottoutilizzata a causa del mancato completamento della bretella che avrebbe dovuto collegarla direttamente al porto” ha stigmatizzato il presidente Vincenzo Franza.
La conseguenza, inficiante l’operatività del terminal e il traffico della zona, è, secondo l’armatore, che i passeggeri continuano a utilizzare la viabilità cittadina: “Il mancato completamento da parte dell’Autorità di Sistema Portuale di questa bretella dedicata ha fin qui di fatto impedito l’utilizzo a pieno regime del terminal di Acqueviole, che purtroppo rappresenta attualmente solo un costo, quando invece potrebbe non solo contribuire al riequilibrio finanziario complessivo della gara ma anche contribuire a decongestionare la viabilità di Milazzo, migliorando i servizi per i passeggeri e alleviando i disagi per i cittadini”.
Preoccupato per il futuro della struttura – “non vorremmo venissero a mancare quella gestione efficiente e quel servizio di livello adeguato alle esigenze dei vettori e dei passeggeri, fin qui assicurati dall’azienda che per ben 12 anni ha avuto la concessione” – anche Franza ha concluso con un appello ad Adsp: “Invitiamo l’Autorità Portuale a considerare il completamento delle infrastrutture necessarie, affinché si possa realizzare appieno il potenziale anche della stazione marittima Acqueviole di Milazzo, garantendo un servizio efficiente per i nostri passeggeri e sostenibile per l’intera comunità”.
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