Blandina: “Al porto di Milazzo serve una fee su ogni passeggero in transito”
Per il gestore uscente (Comet) servirebbe un appalto per servizi generali e non una concessione per garantire la sostenibilità economica del terminal traghetti dello scalo siciliano
“Contrariamente a quanto ho letto, non c’è alcuna polemica nella decisione di Comet di non partecipare neppure al secondo bando dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto per la concessione del terminal traghetti di Milazzo”.
Commentando così le notizie filtrate negli ultimi giorni sulla riedizione della gara per la struttura milazzese, Ivo Blandina, patron di Comet, gestore uscente, ricostruisce la posizione della propria azienda: “Siamo a Milazzo dal 2010, conosciamo il mercato, sicché, in vista della scadenza, abbiamo fatto presente all’Adsp che non ci sarebbero state le condizioni di sostenibilità economica se non con la previsione di un appalto per la fornitura di servizi generali, tale da poter addebitare una fee su ogni passeggero a cui effettivamente tali servizi vengono forniti. E già all’epoca (la prima gara fu bandita in primavera, ndr) specificammo che, diversamente, non avremmo potuto partecipare, perché l’attuale modalità operativa non garantisce la copertura dei costi”.
Il suggerimento di Comet non è però stato accolto dall’Adsp: “Invece che una gara per servizi, è stata predisposta una procedura per rilascio di concessione ex art.36 del Codice della Navigazione. E tale impostazione è stata confermata, fallita la prima gara, anche nella seconda, con l’unica modifica dell’abbassamento della soglia di fatturato. Non risolutiva e anzi, dal momento che sul canone non si è intervenuti, persino problematica: se già un’azienda che fattura 400mila euro farebbe fatica a coprire la fidejussione prevista per la durata decennale, figuriamoci una che ne fattura la metà”.
Il rischio secondo Blandina è, in conclusione, che si sia “imbastita una procedura al ribasso. Per questo abbiamo chiarito che non parteciperemo neppure alla seconda gara e, riassorbito per quanto possibile il personale nelle nostre altre attività, per i lavoratori restanti abbiamo dovuto avviare coi sindacati le procedure di licenziamento. Definite queste, chiusa l’alta stagione – pur rimettendoci parecchio non è nostro uso lasciare il porto senza un servizio fondamentale – e la nuova procedura, raccoglieremo le attrezzature all’interno della struttura (che sono di nostra proprietà) e ce ne andremo”.
A.M.
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