Marchi (Save) di nuovo contro l’Adsp di Venezia: “Impugneremo il rinnovo a Vtp”
Il presidente della società aeroportuale, azionista del terminal passeggeri di Venezia, contesta l’operato del presidente e commissario crociere. A breve bando per la cessione di Venice Ro Port Mos
La quadra non era evidentemente stata trovata: il rinnovo della concessione di Vtp – Venezia Terminal Passeggeri da parte dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale , per mesi oggetto di lite fra il terminalista e le compagnie da una parte e l’ente dall’altra fino a un’apparente soluzione pacifica mediata dal viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi, è di nuovo al centro delle polemiche.
A riattizzarle, in occasione dell’inaugurazione della stazione marittima di Fusina, è stato nuovamente Enrico Marchi, presidente della società di gestione dell’aeroporto di Venezia, azionista di Vtp, che dalle colonne amiche de La Nuova Venezia (Marchi guida la cordata editoriale che edita il quotidiano) ha tuonato contro la procedura di rinnovo e l’atto concessorio predisposto da Adsp: “L’atto non passerà in Cda a queste condizioni, voteremo contro e chiederemo a Vtp di impugnarlo”.
Marchi non ha chiarito esattamente cosa non gradisca della nuova concessione (l’atto non è pubblico ed è quindi ignoto), ma parrebbe che a suscitarne le ire siano la condizionalità del titolo concessorio cui la delibera stessa di assunzione da parte del Comitato di gestione ha legato la sussistenza del prolungamento decennale della scadenza: “Al di là della delibera del comitato portuale, sono state poste condizioni illogiche, incomprensibili e inaccettabili per il rinnovo: l’Adsp ha riconosciuto i danni subiti mediante clausole inaccettabili. A noi interessa che l’Adsp ci metta a disposizione due approdi per le navi oltre una certa lunghezza. Ma siamo indietro. Ci sono prescrizioni inattese e incomprensibili opposizioni a livello locale. Si continua a inserire all’interno dell’estensione della concessione il canale Nord molo Nord, il posto peggiore dove far arrivare le crociere”.
Il peggiore, secondo Marchi, e per giunta lungi – ha proseguito il manager attaccando l’operato di Fulvio Lino Di Blasio, presidente Adsp, anche nella veste di commissario per le crociere – dall’essere concretamente a disposizione: “La situazione delle crociere è sconsolante». Inauguriamo questo terminal (Fusina), ma è l’unica cosa concreta da diversi anni. Non è stato realizzato il terminal crociere a Marghera, non è stato scavato il Vittorio Emanuele. Non ci sono le premesse per un cambio di marcia, ma un andamento inerziale e una grande chance persa per Venezia. L’anno prossimo partirà una nuova stagione e mancherà la banchina sul canale Nord molo Nord, a mio avviso il luogo meno adatto dover far arrivare le crociere, ma che doveva essere pronto nel 2023. Ciò toglie centinaia di migliaia di passeggeri all’aeroporto, oltre che un’opportunità a Venezia, perché tra coloro che non vogliono le crociere e coloro che le vogliono ad ogni costo, credo ci sia la possibilità di trovare punti di incontro che concilino rispetto dell’ambiente e sviluppo del territorio, occupazione ed economia”.
Più diplomatico, ancorché non meno determinato ad evidenziare come a Vtp non vada a genio del tutto a genio neppure l’assetto definito nel giugno scorso da Di Blasio con la collaborazione di Rixi, il presidente e amministratore delegato di Vtp Fabrizio Spagna ha evidenziato come ci sarebbe anche margine di trattativa: “Abbiamo preso atto del provvedimento dell’Autorità che ringraziamo perché allunga la concessione di dieci anni. È vero che alcune clausole fanno riflettere e per certi versi sono incomprensibili, quelle che limitano, ad esempio, alcuni diritti di Vtp. Ma la concessione diventerà operativa quando sarà firmato il decreto suppletivo. E per allora contiamo, rispetto ad alcune di queste perplessità, di poter trovare il modo di limarle. A oggi non ci sono determinazioni né da parte di Vtp né del suo Cda. Valutiamo con i legali il significato di alcune clausole e la possibilità di trovare un accordo”.
Intanto, proprio in occasione dell’inaugurazione della stazione marittima di Fusina, la società ‘ospite’, Venice Ro Port Mos, controllata dal gruppo Mantovani, ha reso noto che nel giro di qualche mese sarà bandita una gara pubblica per la cessione della quota di controllo (99%), come previsto dal piano concordatario della controllante. La valutazione della base di gara è in corso e dovrà tener conto dell’asset, della durata concessoria residua e dei rapporti con Adsp, in anni recenti burrascosi. Anni fa l’ingresso nell’azionariato del primo cliente del terminal, il Gruppo Grimaldi, pareva cosa fatta ma dell’operazione non si fece nulla.
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