Il 52% delle navi da crociera è pronto per il cold ironing ma solo il 3% dei porti le può collegare
L’associazione degli armatori Clia elenca gli sforzi e gli investimenti che i vettori marittimi stanno facendo per rendere ecocompatibile una flotta composta oggi da 445 unità
Clia, l’associazione internazionale delle compagnie crocieristiche, ha pubblicato l’annuale Global Cruise Industry Environmental Technologies and Practices dove si fa il punto sulla transizione ecologica del settore e da cui emergono i notevoli passi avanti fatti dal comparto ‘lato mare’, un po’ meno ‘lato terra’. In particolare, secondo quanto riporta l’associazione, oggi 147 navi sono predisposte per l’elettrificazione a terra, pari al 52% delle unità e il 61% in termini di posti letto; rispetto al 2023 sono 27 navi in più, con un aumento del 23%. L’impegno è arrivare al 100% entro il 2035.
I sistemi di elettrificazione delle banchine consentono alle navi di spegnere i motori una volta all’ormeggio e, a secondo del mix energetico utilizzato, di ridurre le emissioni fino al 98% (fonte: U.S. Environmental Protection Agency). Entro il 2028 le navi in grado di collegarsi all’elettricità durante l’ormeggio saranno 239 (tra quelle di nuova costruzione e quelle che verranno ammodernate) e le 28 nuove navi in costruzione (sempre fra quelle aderenti all’associazione) entro i prossimi 5 anni saranno tutte dotate di questa tecnologia. Attualmente, però, solo 35 dei porti in cui fanno scalo le navi da crociera dispongono di un attracco con banchine elettrificate (altri 22 porti hanno gli stanziamenti e 16 stanno pianificando i lavori). Secondo il programma Fit for 55 dell’Ue, entro il 2030 i porti europei dovranno disporre di energia elettrica da terra, il che accelererà ulteriormente gli investimenti nelle infrastrutture portuali.
Sempre Clia sottolinea che inoltre continuano gli investimenti in sistemi di alimentazione innovativi (Gnl, bioGnl e biofuel) “che pongono il settore all’avanguardia ambientale del comparto marittimo e che consentiranno di utilizzare carburanti a zero emissioni non appena questi saranno disponibili su larga scala”.
L’attuale flotta crocieristica è composta da 445 navi, di cui le 45 compagnie aderenti a Clia rappresentano il 90% dei posti letto, per una disponibilità totale di 635.000 passeggeri (il 3,34% in più dell’anno precedente). La maggior parte navi associate a Clia che solcano gli oceani sono di dimensioni medio-piccole, con la seguente distribuzione: il 35% delle navi ha meno di 1.000 posti letto (piccole dimensioni), il 38% ha tra 1.000 e 3.000 posti letto (medie dimensioni), il 26% ha più di 3.000 posti letto (grandi dimensioni)
Sempre la Cruise Lines International Association evidenzia come le compagnie stiano investendo in modo che le navi potranno utilizzare i carburanti in modo flessibile e quelle alimentate a Gnl – oggi sono 19 e rappresentano il 7% della flotta e il 13% della capacità globale – per esempio, saranno in grado di passare a carburanti a zero emissioni, con Gnl bio o sintetico, con poche o nessuna modifica al motore.
“Il Gnl ha emissioni di zolfo e di particolato praticamente nulle, riduce le emissioni di NOx di circa l’85% e consente di ridurre le emissioni di gas serra fino al 20%. Numerosi rapporti di SEA-LNG confermano che il cosiddetto methane slip sarà eliminato nei prossimi anni” sottolineano dall’associazione.
Clia fornisce dati anche sui sistemi di trattamento delle acque reflue (Awts): oggi 225 navi, cioè l’80% del totale (+11% sul 2023), sono equipaggiate con questi impianti che superano i requisiti dell’Allegato IV della Convenzione Marpol e hanno prestazioni migliori degli impianti di trattamento di molte città costiere. Inoltre, come parte del loro più generale obiettivo di sostenibilità, le compagnie crocieristiche si sono impegnate a non scaricare acque reflue non trattate in nessuna parte del mondo.
A proposito infine dell’autonomia nella produzione di acqua dolce, 267 navi (il 94%delle unità e il 96% dei posti letto) sono in grado di produrla direttamente a bordo, di cui 172 (quasi il 60% della flotta) sono in grado di produrre a bordo il 100% del fabbisogno di acqua dolce.
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