Anche Gemini svela la sua offerta di servizi container
L’Italia servita principalmente tramite Genova e Vado Ligure anche nell’ipotesi di un perdurare della crisi nel Mar Rosso
Dopo la neonata Premier Alliance ed Msc, anche Gemini ha ora svelato le proprie carte, presentando quella che sarà la sua offerta di servizi di trasporto container a partire dal febbraio 2025.
Anche l’alleanza tra Maersk e Hapag Lloyd, che proprio ieri ha ottenuto il benestare dalla statunitense Federal Maritime Commission, ha preferito illustrare alla potenziale clientela due opzioni, ovvero quella – già mostrata nelle sue linee principali lo scorso gennaio – che prevede transiti in sicurezza per il Mar Rosso e per il canale di Suez e un’altra, con tragitti nave ancora al largo del Sudafrica e del Capo di Buona Speranza. Già ad ottobre, tuttavia, i due partner prevedono di svelare alla clientela quale delle due riterranno di poter implementare in sicurezza a febbraio.
Scorrendo la presentazione con uno sguardo ai servizi da e per l’Italia, e cominciando con i collegamenti dello scenario via Suez, appare degno di nota il fatto che tra quelli di lunga percorrenza dall’Asia solo uno – ovvero l’AE 11 – toccherà la Penisola, raggiungendo il porto di Genova. Nel dettaglio, il servizio osserverà la rotazione Shanghai – Yantian – Singapore – Port Said (che nel corso del 2025 sarà sostituito in parte da Damietta) – Barcellona – Valencia – Genova – Singapore – Shanghai.
Il porto del capoluogo ligure sarà anche l’unico italiano raggiunto nell’ambito dei servizi transatlantici, in particolare dal Ta11, che nell’ordine raggiungerà Genova – Barcellona – Valencia – Tangeri – Veracruz – Altamira – Houston. Genova, questa volta insieme a Vado Ligure, sarà inoltre servita da un collegamento del trade Europa Medio Oriente, ovvero il Me11, che scalerà Jebel Ali – Mundra – Jawaharlal Nehru – Salalah – Port Said (in alcuni casi Damietta) – Algeciras – Valencia – Barcellona – Vado Ligure – Genova.
Il network globale di Gemini sarà integrato da una serie di servizi shuttle attivati in diverse aree del mondo. Tra quelle operate nel Med, raggiungeranno i porti italiani in particolare la navetta E13 (Algeciras – Tangeri – Genova), la E14 (Valencia – Vado Ligure – Livorno – Algeciras – Tangeri) e l’E7 (Barcellona – Fos sur Mer – La Spezia – Algeciras – Tangeri). Il collegamento E11, operato due volte a settimana, metterà infine in relazione Trieste con Port Said.
Per dare qualche indicazione di massima, questo scenario prevede transit time verso Vado Ligure di 36 giorni da Shanghai, di 38 da Ningbo e di 33 da Busan. In direzione del Nord America si fissano transiti di 18 giorni da La Spezia a Newark e di 29 giorni verso Houston.
Diverso ma non molto il quadro nell’ipotesi che le portacontainer si trovino a dover continuare a passare per il Capo di Buona Speranza. L’Ae11 continuerà a raggiungere Genova con una rotazione simile (con l’esclusione delle toccate a Port Said/Damietta e raggiungendo prima Valencia). Resteranno, prevedibilmente, invariati il servizio transatlantico Ta11 e la rete di servizi shuttle nel Mediterraneo, mentre in quel caso le toccate a Genova e Vado Ligure verrebbero escluse dal Me11. Lo scalo savonese verrebbe tuttavia in quell’ipotesi incluso in un servizio aggiuntivo chiamato Jeddah 1, con rotazione Jeddah – Port Said – Tangeri – Algeciras – Valencia – Vado Ligure. Quanto ai transit time, per fare qualche esempio nella presentazione sono indicati 30 giorni di percorrenza per la tratta Shanghai – Vado e 38 per la Ninbgo – Vado e 42 giorni per la Busan – Vado Ligure.
Nella sua presentazione, Gemini ha spiegato anche che lo ‘scenario Buona Speranza’ richiederebbe l’impiego di 40 navi in più rispetto all’alternativa del Mar Rosso, per un totale di 340 portacontainer, che insieme dislocherebbero 3,7 milioni di Teu di capacità (contro 3,4 milioni). Questo quadro porterebbe alla attivazione di 59 servizi, al posto dei 57 che verrebbero operati nel caso di un ritorno alla percorribilità di Suez e dei 58 che erano attivi nel gennaio di quest’anno.
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