Fra autocandidature e smentite prende forma il totonomi per la guida di 9 Adsp italiane
Le port authority in attesa di un presidente a gennaio sono quelle del Mare Adriatico orientale, del Mare Adriatico meridionale, del Mar Ligure occidentale, del Mar Ligure orientale, del Mar Tirreno centro-settentrionale, del Mare di Sicilia occidentale, dello Stretto, del Mar Ionio e del Mare Adriatico centro-settentrionale
L’addio anticipato, rispetto alla scadenza naturale prevista per fine anno, di Mario Sommariva alla poltrona di presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale rappresenta un nuovo pezzo del puzzle che comporrà le future nomine degli enti di governo dei porti attese a inizio 2025. L’uscita di scena di Sommariva succede a quelle di Paolo Emilio Signorini (prima passato come a.d. a Iren e poi finito agli arresti domiciliari nell’inchiesta penale destinata a concludersi con un patteggiamento), Zeno D’Agostino (appena diventato presidente di Technital) e di Ugo Patroni Griffi (che ha lasciato per motivi di salute).
Oltre a loro è già giunto a scadenza il mandato di Mario Mega al vertice dell’Adsp dello Stretto (sostituito da un commissario straordinario), mentre Pasqualino Monti ha mantenuto il controllo sulla port authority del Mare di Sicilia occidentale anche se ha assunto l’incarico di amministratore delegato di Enav.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti lo scorso luglio ha invitato gli aspiranti candidati a manifestare interesse (inviando il proprio C.V. insieme a una sintetica relazione motivazionale entro il 30 settembre) a ricoprire il ruolo di vertice dei nove enti la cui presidenza va a scadenza entro fine anno e che sono: l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico orientale, del Mare Adriatico meridionale, del Mar Ligure occidentale, del Mar Ligure orientale, del Mar Tirreno centro-settentrionale, del Mare di Sicilia occidentale, dello Stretto, del Mar Ionio e del Mare Adriatico centro-settentrionale.
Il toto-nomi è già partito e le voci si rincorrono su diversi volti noti del settore che avrebbero avanzato la propria candidatura, così come invece su altri profili è direttamente la politica a sondare eventuali interessi e disponibilità. Fra chi si è offerto per assumere il ruolo di presidente di port authority ci sarebbero ad esempio Luca Becce (presidente uscente di Assiterminal), Carlo Mearelli (ex presidente di Assologistica), Alessandro Ferrari (attuale direttore di Assiterminal), Giovanni Lorenzo Belloi (direttore generale Navigazione Lago di Garda), Davide Santini (ex segretario generale a Spezia con Forcieri presidente) ma anche Mario Mega che è venuto allo scoperto autopromuovendosi pubblicamente per l’Adsp di Bari e Brindisi. Secondo indiscrezioni che circolano (ovviamente non confermate) in realtà per quella poltrona potrebbe essere in pole position Sergio Prete, l’attuale presidente (uscente dopo un decennio) dello scalo di Taranto. Sempre in Puglia uno dei nomi emersi sarebbe quello di Marcello Vernola, esponente di Forza Italia a cui mancherebbe però la comprovata esperienza in materia richiesta dalla legge n.84/1994.
Rimanendo in Adriatico, a Trieste le attenzioni e le aspettative sono tutte concentrate sull’attuale commissario Vittorio Torbianelli, segretario generale durante il mandato di Zeno D’Agostino e garanzia quindi (almeno teoricamente) di continuità d’azione anche se nelle ultime settimane è emerso anche il nome di Davide Maresca, quest’ultimo avvocato, figlio di Maurizio Maresca (ex presidente della port authority giuliana e attuale presidente di Alpe Adria) e consulente legale di Assiterminal. Lo stesso Davide Maresca potrebbe secondo alcuni essere invece il nome giusto per l’Adsp di Spezia e Carrara dove però sembra partire avvantaggiata l’attuale segretario generale (e possibile imminente commissario straordinario) Federica Montaresi.
Fra le poltrone da assegnare c’è anche quella di presidente della port authority di Ravenna (finora occupata da Daniele Rossi) per la quale circola il nome di Alberto Rossi (papabile anche a Trieste), avvocato partner dello studio Advant Nctm e segretario generale di Assarmatori, che però smentisce di aver inviato al Mit la propria candidatura. Negata (ai suoi associati) anche da Luca Sisto, attuale direttore di Confitarma, la possibilità di vederlo alla guida della port authority che governa gli scali laziali di Civitavecchia, Gaeta e Fiumicino, mentre un nome a sorpresa potrebbe essere quello di Matteo Gasparato, attuale presidente del Consorzio Zai che gestisce l’interporto di Verona (e per questo preferirebbe trasferirsi a Venezia o a Trieste).
Rimarranno poi da assegnare anche la port authority dello Stretto e del Mare di Sicilia Occidentale e qui, tra i profili emersi come possibile presidente, ci sarebbe anche quello dell’ammiraglio Pietro Vella, attuale direttore marittimo della Campania.
Lascerà invece Civitavecchia dopo un mandato l’attuale presidente Pino Musolino che in molti hanno ipotizzato come nome adatto a guidare Genova e Savona ma i rapporti ultimamente più freddi con il viceministro Edoardo Rixi rischiano di ridurre le sue possibilità. Oltre a lui anche Francesco Di Sarcina, ex segretario generale a Spezia e attuale presidente dell’Adsp della Sicilia Orientale (Augusta e Catania), farebbe subito le valigie se avesse l’opportunità di trasferirsi sotto la Lanterna. Quella di Palazzo San Giorgio è certamente la casella più importante ma al tempo stesso più scottante e delicata fra quelle da riempire e più d’uno si aspetta che, dopo l’inchiesta che ha sconvolto il porto negli ultimi mesi, il nuovo presidente sarà una figura di garanzia con un passato nel Corpo delle Capitaneria di porto o nella Giustizia. Se così fosse non sarebbe da escludere la conferma di uno fra l’attuale Commissario straordinario Massimo Seno e il Commissario straordinario aggiunto Alberto Maria Benedetti.
Il presidente di ogni Autorità di sistema portuale viene nominato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, d’intesa con il presidente della Regione o i presidenti delle Regioni interessate, sentite le Commissioni parlamentari e deve essere, dice la legge, “scelto fra cittadini dei paesi membri dell’Unione europea, aventi comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”. L’esito delle elezioni regionali d’autunno in Liguria e in Emilia Romagna avranno chiaramente un peso nelle scelte dei presidenti di port authority. Il viceministro leghista ai Trasporti, Edoardo Rixi, ha fatto sapere che queste nomine arriveranno a Gennaio.
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