Iumi: premi per le assicurazioni marittime ancora in crescita
L’associazione degli assicuratori riunita a Berlino celebra l’aumento della raccolta globale e lo scarso impatto dei sinistri, ma mette in guardia dalle sfide geopolitiche e ambientali
I premi assicurativi nel settore dello shipping sono in crescita: lo ha evidenziato lo Iumi (International Union of Marine Insurance) durante la sua 150a conferenza annuale a Berlino, in Germania.
La base dei premi assicurativi marittimi globali per il 2023 è stata contabilizzata in 38,9 miliardi di dollari, con un aumento del 5,9% rispetto all’anno precedente. Lo sviluppo è stato osservato in tutte le linee di business, con il settore Offshore Energy che ha registrato un aumento del 4,6%, l’assicurazione Cargo del 6,2% e il segmento Ocean Hull del 7,6%.
La distribuzione dei premi non è cambiata in modo significativo dal 2022, con Cargo che detiene la quota maggiore al 56,9%, seguito da Ocean Hull (23,6%), Offshore Energy (11,9%) e Marine Liability (7,7%). Per regione, l’Europa ha continuato a dominare con una quota del 48,5% dei premi globali, seguita da Asia/Pacifico (28,1%), America Latina (10,9%), Nord America (7,0%) e resto del mondo al 5,5%. È interessante notare che, dopo un periodo di declino, i premi europei hanno registrato un trend al rialzo dal 2019 e anche il mercato asiatico ha continuato la sua crescita dopo l’inversione dell’andamento nel 2016. Anche l’America Latina e il Nord America hanno mostrato un modesto aumento della loro base di premi.
Questo il commento di Astrid Seltmann, vicepresidente del comitato Facts & Figures dello Iumi: “I premi globali riflettono una combinazione di volumi assicurabili e prezzi unitari. I fattori trainanti dell’aumento dei premi sono in genere un continuo aumento dei volumi e dei valori commerciali globali (merci), abbinati ad aumenti dei valori delle navi (scafo) o all’aumento del prezzo del petrolio, che induce una maggiore attività nel segmento dell’energia offshore. Più in generale, le condizioni geopolitiche hanno avuto un impatto sui premi in diverse regioni, così come le condizioni generali del mercato, in particolare la capacità”.
Per Seltmann in ogni modo “nel complesso, il 2023 sembra essere stato un anno positivo per gli assicuratori marittimi. L’altra parte dell’equazione è l’impatto dei sinistri che è stato relativamente benigno negli ultimi anni, nonostante singoli sinistri gravi abbiano suscitato preoccupazione, come gli incendi, e nonostante un impatto visibile dell’inflazione sul costo medio delle perdite per sinistro. Tuttavia, navi sempre più grandi, crescenti accumuli di valore, cambiamenti nella tecnologia e nei carburanti, nonché cambiamenti nelle rotte commerciali, comportano nell’insieme un mutamento del rischio, che deve essere monitorato e preso in considerazione in futuro”.
Particolare focus sulla crescita dei volumi delle assicurazioni “corpi” (+7,6% nel 2023, per totali 9,2 miliardi di dollari): “Gli armatori stanno investendo nell’ampliamento delle loro flotte con imbarcazioni tecnologicamente più avanzate per soddisfare le esigenze del commercio globale e di conseguenza gli assicuratori hanno ampliato le loro coperture per questi beni di maggior valore” ha detto Ilias Tsakiris, direttore generale dell’American Club Europe, Ceo di Hellenic Hull e presidente del comitato Ocean Hull dell’Iumi, mettendo tuttavia in guardia dalle potenziali sfide all’orizzonte derivanti dall’ingresso di nuove capacità sul mercato, in particolare attraverso le compagnie assicurative esistenti che cercano una rapida crescita.
Senza dimenticare i fenomeni che impattano direttamente sul settore, dalle tensioni geopolitiche che costringono a rotte più lunghe e incerte e quindi a un aumento dei, alla transizione ecologica e al suo portato in termini di evoluzioni tecnologiche: “Per 150 anni siamo evoluti e cresciuti. Mentre guardiamo al futuro, dobbiamo continuare a innovare, istruire e proteggere l’industria marittima globale per i prossimi 150 anni e oltre”.
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