Formalizzato il passaggio al pubblico dell’80% di Meyer Werft
Governo federale e land della Bassa Sassonia rilevano la maggioranza del gruppo navalmeccanico tedesco e garantiscono una linea di credito da 2,6 miliardi di euro
Dopo il via libera nei giorni scorsi della Commissione Bilancio del Parlamento tedesco il governo federale e lo Stato della Bassa Sassonia hanno ora firmato l’accordo per la stabilizzazione del cantiere navale Meyer Werft. In particolare, gli accordi consentono ai governi federale e statale di acquisire una partecipazione di maggioranza congiunta nella Meyer Werft GmbH e di garantire una linea di credito pari a 2,6 miliardi di euro.
Dopo la firma dei documenti di garanzia da parte del Ministero federale dell’economia e della protezione del clima e del Land della Bassa Sassonia e dopo la conclusione anche del finanziamento bancario, sono state create le condizioni finali per la partecipazione dei governi federale e regionale.
Il ministro federale dell’economia e della protezione del clima Robert Habeck: “Con la firma dei contratti assicuriamo un futuro in Germania a uno dei cantieri navali più grandi e moderni del mondo. Meyer Werft non è solo di importanza sistemica per l’economia marittima che offre molte migliaia di posti di lavoro nel nostro Paese. In futuro, potrà anche svolgere un ruolo importante nella transizione energetica attraverso la costruzione di piattaforme di conversione offshore. Ecco perché nelle ultime settimane i governi federale e statale della Bassa Sassonia hanno messo a punto a gran ritmo un pacchetto di stabilizzazione per il Meyer Werft. Continueremo ora questa cooperazione costruttiva al fine di garantire la futura redditività e la forza innovativa del cantiere navale e dell’economia marittima in Germania”.
Con la firma i governi federale e statale intendono rilevare l’80,73 % delle azioni della Meyer Werft di Papenburg e della Neptun Werft di Rostock. Inoltre, lo Stato della Bassa Sassonia e il governo federale hanno firmato gli elementi chiave di un accordo amministrativo che regola la futura collaborazione tra i due azionisti. L’effettivo trasferimento delle azioni ai governi federale e statale avverrà dopo l’ottenimento della necessaria approvazione antitrust.
La misura di stabilizzazione prevede specificamente un apporto di capitale proprio di 400 milioni di euro, metà del quale sarà a carico del governo federale e dello Stato della Bassa Sassonia, con una conseguente partecipazione del settore pubblico dell’80,73 %. Comprende inoltre una garanzia per una linea di credito di 2,6 miliardi di euro, di cui l’80% garantito dal governo federale e dal Land della Bassa Sassonia. Il 20% resta a rischio delle banche.
Meyer Werft ha specificato che la crisi finanziaria dell’azienda, che ha oltre 3.000 dipendenti, è stata determinata dalle conseguenze della pandemia di Covid-19, della guerra della Russia contro l’Ucraina e dell’esplosione dei prezzi delle materie prime. A ciò si è sommato l’effetto dei pagamenti delle costruzioni navali realizzate dal gruppo che, come prassi, vengono effettuati per l’80% del totale al momento della consegna della nave e sino a quel momento l’azienda deve finanziare la costruzione con prestiti ponte. Meyer Werft ha evidenziato che, nonostante questa emergenza finanziaria a cui si potrà far fronte anche grazie alle nuove garanzie statali che sono essenziali per riportare il gruppo su una rotta stabile, l’azienda ha un portafoglio di ordini del valore di 11 miliardi di euro sino al 2031. Nell’aprile 2024, Meyer Werft ha avviato un processo di ristrutturazione per ripristinare la competitività a lungo termine. Se queste misure verranno implementate con successo, l’azienda dovrebbe stabilizzarsi entro il 2028.
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