Anche Ibizia vuole limitare le crociere per overtourism
L’isola delle Baleari stanca del turismo di massa punta a non più di due navi in contemporanea
Dopo il caso greco, è Ibizia l’ultima località turistica del Mediterraneo ad aver deciso di mettere un freno o quanto meno un disincentivo all’invasione turistica, crociere comprese.
Il Consiglio dei sindaci che governa l’isola delle Baleari ha votato venerdì scorso per adottare una serie di misure per controllare quello che i residenti vedono come un afflusso di turisti fuori controllo. L’isola è lunga solo 21 miglia e ha una superficie di 200 miglia quadrate. Si trova a circa 100 miglia dalla costa spagnola, il che la rende popolare per viaggi rapidi e come tappa frequente per le navi da crociera.
I residenti sono solo 160.000, mentre nel 2023 ha ricevuto quasi 550.000 passeggeri di navi da crociera, in aumento dell’86% rispetto ai circa 300.000 passeggeri del 2022, e più dei livelli pre-pandemia. Sebbene il turismo rappresenti oltre due terzi dell’economia dell’isola, la congestione di strade e servizi, particolarmente sentita in caso di sbarchi da meganavi, sta esasperando gli abitanti.
Il Consiglio dei sindaci ha affermato di non essere contrario al turismo, ma che deve arrivare in modo più ordinato e che si muoverà anche per bloccare le sistemazioni turistiche illegali. Ha concordato di lavorare con l’Autorità portuale delle Isole Baleari per rivedere il programma annuale delle navi da crociera. L’obiettivo è arrivare a programmi di arrivo più “controllati e pianificati” in modo che non arrivino più di due navi passeggeri contemporaneamente. Valutata ma poi non adottata una misura per fissare un numero massimo di passeggeri/giorno al porto di Eivissa.
Altri passi per aiutare a frenare il sovraffollamento turistico sull’isola includono l’estensione del divieto di alloggi multifamiliari. L’isola ha già delle restrizioni sull’affitto di alloggi in case private e si muoverà per estendere questo divieto per controllare quelli che chiamano “viaggiatori turistici illegali”. La nuova misura includerà multe pari al 75% del valore della proprietà. I sindaci hanno detto che questo aiuterebbe ad affrontare la carenza di alloggi sull’isola.
Ibiza segue il modello della vicina isola di Palma, anch’essa nella catena delle Baleari. L’anno scorso, ha votato per limitare le navi da crociera a non più di tre arrivi in un solo giorno. Ci sono state anche mosse per controllare meglio gli arrivi delle navi da crociera nel porto di Barcellona, in parte per ridurre le emissioni.
Di fronte alla pressione di varie comunità locali in tutto il mondo gli operatori delle navi da crociera sostengono di poter modificare gli orari e collaborare con le destinazioni. A Juneau, in Alaska, si è ad esempio raggiunto un accordo volontario con il settore per limitare gli arrivi giornalieri, mentre in altri luoghi come Bar Harbor, Maine, continuano ad essere avviati contenziosi legali per eliminare o ridurre grandi navi da crociera e relativi sbarchi dei passeggeri.
Non un caso che quindi l’associazione mondiale delle compagnie crocieristiche, Clia, stia cominciando a prendere provvedimenti per rintuzzare a forza di propaganda il crescente disamore per le crociere. Un convegno dall’eloquente titolo “Overtourism: il (non) problema delle crociere” si terrà a Roma fra due settimane, per dimostrare, sulla base di uno studio di McKinsey, che “i flussi crocieristici, pur rappresentando solo il 2% del turismo mondiale, possono essere un modello e una risposta ai problemi posti del sovraffollamento turistico”.
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