Il ministro Urso annuncia l’interesse a portare a Taranto una nave rigassificatrice
Servirebbe sia la domanda di energia proveniente dall’impianto siderurgico che quella della città dei due mari
Al porto di Taranto potrebbe arrivare una nave rigassificatrice che si aggiungerebbe a quelle già operative o in procinto di esserlo a Piombino e a Ravenna (oltre ai terminali offshore già da alcuni anni al lavoro al largo di Livorno e Rovigo).
Ad annunciarlo a Bari, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’87esima Fiera del Levante, è stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, spiegando che la richiesta è stata avanzata da una società dell’Azerbaijan qualche mese fa “a prescindere dalla manifestazione di interesse per l’acquisizione dell’ex Ilva” giunta da Baku Steel.
La nave rigassificatrice, sempre stando a quanto dichiarato dal ministro, approvvigionerebbe il sito di Taranto, con un investimento diretto dell’azienda, e contestualmente anche la città dei due mari.
“Successivamente – ha precisato ancora Urso – la società azera ha fatto un’offerta all’interno della procedura per l’intero asset produttivo ovviamente con l’intenzione di alimentarla con il loro gas. Ed è una delle offerte in campo. Sono – ha poi concluso Urso – due procedure diverse e, a prescindere da chiunque otterrà l’assegnazione dell’impianto, spero che il progetto della nave rigassificatrice andrà avanti perché è logico e nell’interesse reciproco, nostro e loro”.
Sempre a Bari il ministro Urso ha ribadito quanto annunciato giovedì scorso, 26 settembre, durante il videocollegamento in occasione delle celebrazioni degli 80 anni di Confindustria Taranto, e cioè che a giorni sarà nel capoluogo ionico in occasione della ripartenza del secondo altoforno “a dimostrazione di come il processo di ripristino degli impianti e dei livelli produttivi sia in atto” e di come “dopo anni di inadempienze abbiamo messo mano seriamente all’ex Ilva, stabilimento da rilanciare attraverso la decarbonizzazione”. Il ministro ha poi evidenziato le manifestazioni di interesse che hanno portato 15 player nazionali e internazionali a candidarsi all’acquisizione dell’ex Ilva, “dei quali tre interessati all’acquisizione totale e 12 che sono interessati a settori specifici. Adesso i 15 proponenti possono ora accedere alla data room e completare il set informativo così da costruire i propri piani industriali, finanziari, occupazionali e ambientali, piani indispensabili a formulare offerte vincolanti da presentare entro il 30 novembre. Mese entro il quale avremo un quadro definitivo che ci consentirà, io mi auguro, nella prima parte del prossimo anno di affidare gli impianti ad un player industriale capace di rilanciare la siderurgia italiana. Tutto, se ci riusciamo, in un anno”.
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