Programmazione e destagionalizzazione le armi contro il sovraffollamento dei crocieristi nelle città
Dall’incontro fra compagnie, istituzioni ed esperti organizzato da Clia è emerso che, con accordi fra armatori e territori, il turismo può crescere a vantaggio dell’economia circolare e del benessere locale
Per promuovere soluzioni al sovraffollamento dei crocieristi nelle città Clia, l’associazione internazionale delle compagnie crocieristiche, ha tenuto a Roma un Policy Briefing che ha visto la partecipazione del ministro del Turismo, Daniela Santanché, dei vertici delle principali compagnie e dei maggiori esperti del settore.
Dall’incontro è emerso che oggi l’80% dei viaggiatori mondiali si concentra in appena il 10% delle destinazioni turistiche, ma le situazioni di sovraffollamento si verificano solo laddove i flussi non sono pianificati. Clia, spiega una nota dell’associazione, grazie alla sua capacità di pianificazione degli itinerari delle crociere e al costante dialogo con le comunità locali ha trovato soluzioni concrete per la gestione dei flussi a Dubrovnik in Croazia, Corfù e Creta in Grecia, Kotor in Montenegro, nelle Baleari spagnole, tanto che accordi simili sono in via di esecuzione anche in altre destinazioni.
Secondo il report “The State of Tourism and Hospitality 2024” illustrato da Filippo Gozzi, partner McKinsey & Company, il turismo mondiale entro fine 2024 dovrebbe raggiungere 1,5 miliardi di persone, per un giro d’affari di 8.600 miliardi di dollari pari al 9% del pil globale, con prospettive future di crescita stabile. La destinazione con il maggior numero di pernottamenti per chilometro quadrato al mondo è Dubrovnik e proprio nella città croata le compagnie hanno scaglionato gli arrivi delle navi durante la settimana grazie ad un ‘Memorandum of Understanding’ definito “decisivo” dal sindaco di Dubrovnik, Mate Franković, che ora vorrebbe replicare lo stesso accordo in altri ambiti.
“Le crociere rappresentano meno del 2% del turismo mondiale, ma il settore lavora continuamente sulle best practices, basandosi sulla pianificazione e sulla collaborazione con le autorità locali, con itinerari fuori stagione e fuori picco organizzati con l’obiettivo di destagionalizzare” ha detto Francesco Galietti, direttore Clia Italia. “Inoltre, in alcuni casi come per esempio Venezia, dove gli sbarchi dei crocieristi sono meno di un terzo di quelli del 2019 mentre i flussi complessivi in entrata aumentano tanto da indurre a tasse e limitazioni, c’è la dimostrazione concreta che le crociere non impattano significativamente su situazioni di sovraffollamento turistico”.
La previsione a fine 2024 vede un numero totale di passeggeri movimentati (imbarchi, sbarchi, transiti) in Italia di circa 14 milioni di passeggeri. “Il tasso di crescita previsto per il settore crocieristico nei prossimi anni è equiparabile a quello complessivo dei viaggi aerei (il 6%) – ha spiegato Francesca Benati, amministratore delegato di Amadeus – una percentuale che si calcola su circa 31,7 milioni di passeggeri unici nel primo caso e su 4 miliardi nel secondo; è evidente che i problemi futuri del sovraffollamento turistico non verranno dal settore crocieristico”.
“Le crociere hanno, tra gli altri, due importanti vantaggi: permettono una programmazione anticipata dei flussi e favoriscono la destagionalizzazione, rendendo così le presenze più omogenee e più stabili nel corso dell’intero anno. Con evidenti benefici, economici e organizzativi, per le destinazioni dalle navi. Non è un caso che, ormai da oltre 15 anni, le crociere nel Mediterraneo siano diventate ‘normali’ anche d’inverno, con decine di migliaia di turisti che visitano città come Genova, Civitavecchia, Napoli, Palermo e altre località del Tirreno anche in bassa stagione” ha raccontato Leonardo Massa, vice president Southern Europe di Msc Crociere. Massa ha informato anche “che dal prossimo inverno per la prima volta anche la costa adriatica conoscerà un importante fenomeno di destagionalizzazione, con crociere settimanali da Bari e da altri porti dell’Adriatico che andranno alla scoperta di Grecia e Turchia, diluendo così le presenze su tutti i mesi dell’anno e decongestionando la stagione estiva.
“La possibilità di conoscere anche con 2 o 3 anni di anticipo gli orari di attracco delle navi sono informazioni preziose per la pianificazione dei flussi. Il lavoro congiunto con i porti e le destinazioni consente di ottimizzare i movimenti dei passeggeri verso le città, mentre la cooperazione con gli operatori locali permette un’ottima gestione delle escursioni a terra organizzate dalle compagnie. Tutto ciò migliora l’esperienza dei nostri ospiti come anche delle comunità locali”, ha detto Alessandro Carollo, vicepresidente Royal Caribbean. “Le iniziative di turismo collaborativo e sostenibile che la crocieristica sviluppa insieme ai destinazioni, porti e a tutti gli altri stakeholder – aggiunge – aiutano a preservare l’integrità, il patrimonio culturale e la bellezza delle destinazioni più preziose del mondo per le generazioni future”.
“Nel corso degli anni il settore delle crociere è riuscito a instaurare un rapporto di collaborazione molto costruttivo con le destinazioni, che ha portato valore alle comunità locali, creando posti di lavoro e stimolando l’economia attraverso la spesa diretta e indiretta. Senza dimenticare i numerosi progetti a carattere sociale e di sostenibilità che sono attivi,” ha aggiunto in una nota Luigi Stefanelli, Southern Europe Region Associate Vice President di Costa Crociere. “Inoltre, questa collaborazione ha permesso non solo di destagionalizzare l’offerta crocieristica, ma anche di differenziare le esperienze a terra offerte ai passeggeri, con visite a luoghi al di fuori dai circuiti turistici tradizionali. Oggi, le crociere garantiscono una esplorazione molto ricca e variegata delle destinazioni, con flussi ben programmati e organizzati che favoriscono il ritorno nelle stesse: infatti, sei crocieristi su dieci dichiarano di voler ritornare nei luoghi visitati”.
“Civitavecchia – ha detto Antonio Preiti, amministratore delegato della Fondazione Roma & partners – è il primo porto croceristico italiano e fra i primi cinque del mondo. Nel 2024 raggiungerà i 3,5 milioni di crocieristi, con una crescita di 200mila unità in un solo anno. Lo sviluppo delle connessioni tra Porto, aeroporto e centro di Roma potrà offrire un beneficio formidabile a ciascuno e all’intera città. Se paragonata a Barcellona, che nel 2023 ha avuto solo 250 mila passeggeri movimentati in più del porto crocieristico della capitale ma ha riscontrato evidenti problemi, è evidente che la gestione dei flussi a Civitavecchia presenta aspetti virtuosi”.
Dal briefing sono emersi questi dati: la generazione più interessata a vacanze in crociera è quella dei Millennials, e questo rappresenta un buon segnale per il futuro del comparto che già ora ha un tasso di crescita media del 6% annuo; circa il 30% dei ricavi del comparto crocieristico è attualmente generato da attività accessorie, come le escursioni a terra. Proprio una attenta pianificazione di queste attività può evitare fenomeni di sovraffollamento turistico; secondo il report McKinsey “The State of Tourism and Hospitality 2024”, a livello globale il mercato delle “esperienze di viaggio” vale oltre mille miliardi di dollari. Il motore della crescita futura è centrato sull’esperienza più che sul prodotto di viaggio: sono dunque vincenti gli operatori che riescono a far vivere ai loro ospiti una esperienza da ricordare. Infine per quanto riguarda il sovraffollamento turistico il rapporto divide le 65 città più visitate dal turisti a livello mondiale in 4 categorie: “sovraccarico stagionale” come Dubrovnik, “progressivamente sotto stress” come Mumbai, “gestite in modo positivo” come Amsterdam, con “capacità bilanciata di gestire il turismo” come Singapore. Lo studio della società di consulenza indica anche quali sono le strategie e le azioni affinché le destinazioni possano incrementare, fino a raddoppiare, la loro capacità di gestire i flussi.
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