I portuali Usa mettono in pausa lo sciopero fino a gennaio
Raggiunto un accordo provvisorio sui salari, le attività negli scali riprenderanno “con effetto immediato”
Nonostante i toni sempre più duri raggiunti ieri lasciassero immaginare che lo sciopero potesse protrarsi a lungo, una nota diffusa in serata da Ila e Usmx ha annunciato la firma di un accordo provvisorio tra le due parti che mette fine, perlomeno temporaneamente, allo stop delle attività nei porti della costa est e del Golfo degli Stati Uniti.
La Ila (International Longshoremen’s Association) e la Usmx (United States Maritime Alliance) hanno spiegato di avere “raggiunto un accordo provvisorio sui salari”, estendendo il contratto in essere fino al prossimo 15 gennaio, quando torneranno al tavolo delle trattative per discutere tutte le rimanenti questioni rimaste aperte, inclusa quella relativa alla automazione. La sigla, hanno aggiunto, porta alla fine della protesta “con effetto immediato” e alla ripresa di tutte le attività ricomprese dallo stesso contratto.
La comunicazione non spiega quali siano i contenuti dell’intesa strappata dai portuali, ma secondo indiscrezioni riferite da Associated Press questa prevederebbe un aumento dei salari del 62% in sei anni (a fronte dell’incremento del 50% proposto inizialmente dalla parte datoriale e della richiesta di un aumento del 77% avanzata dai lavoratori). Stando a Reuters, questo aumento significherebbe il passaggio da una paga oraria media di 39 a dollari a una di 63 dollari.
La fine delle proteste è stata salutata con favore dal presidente Usa uscente Joe Biden e dalla sua vice, nonché candidata alla presidenza, Kamala Harris. In una nota, il primo ha descritto la sigla dell’accordo provvisorio come un progresso nella direzione di un “contratto solido” e ha ringraziato sindacati, terminal e carrier per avere agito “in modo patriottico” per “riaprire i nostri porti” e “assicurare la disponibilità di forniture” dopo il passaggio dell’uragano Helene.
In una nota distinta Harris ha ringraziato le parti coinvolte nella trattativa, sottolineando in particolare “il potere della contrattazione collettiva” e ribadito che la questione ruotava attorno al tema della “equità”.
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