Derby campano per la stazione marittima di Salerno
Terminal Napoli impugna l’aggiudicazione al consorzio di operatori locali decisa in estate dall’Adsp
Torna in gioco il futuro della gestione del traffico crocieristico nel porto di Salerno.
Un trasferimento di competenza dal Tar del capoluogo a quello salernitano ha infatti svelato come penda un ricorso sull’aggiudicazione del relativo compendio (comprensivo della stazione marittima firmata da Zaha Hadid) decisa in estate dall’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale. La procedura di aggiudicazione, condotta in forma tradizionale ad impulso pubblico, aveva arriso al consorzio incumbent composto da Salerno Cruises s.r.l. e Salerno Stazione Marittima S.p.A.
La prima è una joint venture fra i gruppi Amoruso e Aloschi, mentre la seconda è una compagine di oltre 40 soci, con ruoli preminenti di Culp Flavio Gioia, Rimorchiatori Salerno del gruppo Rimorchiatori Riuniti, Gruppo Gallozzi e Gruppo Amoruso. La compagine di operatori locali s’era aggiudicata la gestione per 8 anni del compendio, che al massimo nel 2028 dovrebbe esser potenziato dal previsto allungamento del Molo Manfredi, che consentirà l’attracco di navi maggiori di quelle che oggi possono arrivare a Salerno.
Sulla procedura, però, pende come detto un ricorso. A proporlo, assistito dai legali Davide Maresca e Orazio Abbamonte, è stata Terminal Napoli, la società concessionaria della stazione marittima del capoluogo, facente capo a Marinvest (gruppo Msc), Costa Crociere, Royal Caribbean, Alilauro (col 22,5% ciascuna) e a Msc Crociere per il 5,6% (il resto è rappresentato da azioni proprie), guidata da Tomaso Cognolato presidente di Assiterminal.
Al momento non risulta fissata udienza.
A.M.
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