Le parole di Rixi sulla Darsena Europa continuano a far discutere a Livorno
Il senatore leghista Manfredi Potenti interviene in difesa del viceministro mentre Confindustria Toscana chiede che non si punti solo sui due sistemi portuali ligure e triestino
L’intervista rilasciata a SHIPPING ITALY dal viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, continua a fare discutere gli stakeholder di settore in Toscana per i riferimenti ai piazzali vuoti e in costruzione della nuova Piattaforma Europa.
Alle parole del sindaco di Livorno, Luca Salvetti, che ha chiesto di non ridimensionare l’opera e mantenerne la sua finalità originaria per servire i traffici container, arriva in risposta l’intervento di Manfredi Potenti, senatore toscano della Lega e membro della VIII Commissione a Palazzo Madama, che in una nota scrive: “Deve essere solo un motivo di orgoglio, anche per lo stesso sindaco Luca Salvetti, il contenuto della intervista rilasciata dal viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, l’on. Edoardo Rixi, in merito all’impegno del Governo per le prospettive economiche del porto di Livorno e all’entrata in esercizio di Darsena Europa. Si conferma – prosegue – l’urgenza di mettere immediatamente in esercizio quella porzione di infrastruttura pronta all’uso, dal momento che il porto di Livorno non può attendere l’ulteriore tempistica, pur nel comune fattivo impegno, del completamento dell’infrastruttura. Il rapido movimento dei mercati e la necessità di dare subito risposta alle richieste di spazi è un’occasione da non perdere. I tempi e gli interessi della politica della sinistra locale, la quale in Toscana è orientata dalla sola esigenza di mantenere le proprie posizioni di rendita, non sono più compatibili con la velocità dei mercati ed in specie con la competitività delle imprese. Imprese a cui, giova ricordare ulteriormente le parole del Vice Ministro, sarà presto dedicata la realizzazione della Zona Logistica Semplificata della Toscana”.
A queste parole si aggiunge l’intervento anche di Confindustria Toscana centro e costa che, sulla Darsena Europa e sulla acciaieria di Piombino, si è espressa dicendo: “Il Viceministro Rixi, durante la shipping week napoletana dei giorni scorsi, ha avanzato una pluralità di idee per rilanciare la portualità nazionale. Tra queste la volontà di coordinare in modo più stringente a livello centrale le Autorità di sistema portuale in un’ottica di sistema Paese. Uno dei diversi scopi della Conferenza nazionale, nelle parole del Viceministro, sarebbe confermato: evitare investimenti in banchine, piazzali, dragaggi, connessioni ferroviarie che non corrispondano ad una visione nazionale del sistema. In poche parole, evitare l’eccesso di offerta stimolato da regionalismi e localismi. L’obiettivo è del tutto condivisibile ma impone di assumere che, in primo luogo, si debbono realizzare entro il 2030 le infrastrutture portuali e ferroviarie dei Nodi delle reti europee di trasporto – le Trans European Network – TEN-T, recentemente aggiornate ed ampiamente finanziate in questi anni con i fondi del Connecting Europe Facility dei quali, peraltro, Livorno non risulta abbia ancora beneficiato”.
Secondo la confederazione degli industriali “la ragione è molto semplice: quei nodi – tra i quali Livorno – debbono il loro riconoscimento come tali alle caratteristiche industriali e dei consumi intermedi e finali orientati all’import/export delle aree di influenza/attrazione del porto. Debbono quindi essere adeguati alle prospettive di movimentazione di una pluralità di vettori e di traffici, compresi i contenitori, in modalità intermodale che è più ambientalmente compatibile del tutto-gomma.
Coerentemente a queste indicazioni comunitarie Rfi sta adeguando le gallerie da Prato a Bologna e completando i corridoi ferroviari transalpini mentre si attende il rifinanziamento dell’asse di collegamento dal porto di Livorno verso quelle infrastrutture mentre altrettanto coerentemente si va realizzando Darsena Europa.
Darsena Europa è un tassello importante dell’offerta di servizi portuali del sistema paese ed è anche una delle condizioni perché anche grazie ai migliori servizi logistici e portuali che offrirà contribuisca a rafforzare le realtà industriali e manifatturiere già presenti nel territorio e più in generale nel Centro Italia e ne attragga di nuove come è ormai evidente sia necessario che avvenga su tutto il territorio nazionale. D’altra parte, il sistema produttivo è fortunatamente diffuso nell’intera penisola e la pluralità di destinazioni da/verso non può essere realisticamente affidata a due porti cosiddetti ascellari”.
Confindustria conclude dicendo: “Viviamo un periodo di opportunità e difficoltà. Dopo anni di attesa a Piombino sembra si possa realizzare la produzione di acciaio con modalità ambientalmente compatibili. Quella produzione potrebbe comportare conseguenze sui costi di approvvigionamento del rottame d’importazione che viene utilizzato soprattutto dagli elettroforni presenti nel Nord Italia. Il buonsenso suggerisce la ricerca di una soluzione condivisa considerando che o si importano i rottami evitando un’impennata dei loro costi che pare sia possibile esaminare o continueremo ad importare acciai piani per alcuni milioni di tonnellate l’anno lasciando centinaia di persone in cassa integrazione guadagni. Auspichiamo, quindi, che la visione con cui ci si sta approcciando alla riforma dei porti ed alla nuova tipologia di gestione, tenga di conto delle realtà produttive esistenti e della potenzialità del territorio e della portualità Toscana”.
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