Grimaldi preannuncia il suo interesse per il terminal di Spinelli in porto a Genova
La discesa in campo del gruppo partenopeo complica ulterioremente la ricerca di una soluzione tampone dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha colpito la bachina multipurpose sotto la Lanterna
Confermando le indiscrezioni e le ipotesi che circolavano già dall’indomani della sentenza con cui il Consiglio di Stato ha definito illecita la concessione del Genoa Port Terminal (Spinelli) nel porto di Genova, Emanuele Grimaldi ha ora confermato l’interesse di Grimaldi Group a subentrare in quella porzione del porto di Genova.
Lo ha dichiarato a Il Secolo XIX a margine dell’assemblea di Confitarma andata in scena a Napoli presso la Stazione Marittime e a bordo della nave da crociera Costa Smeralda, precisando che la destinazione d’uso di Ponte Somalia e Ponte Rubattino (merci varie) risulta coerente con quanto prevede il Piano Regolatore dello scalo rispetto ai traffici di carichi rotabili e merci varie che la shipping company partenopea già oggi movimenta a Genova ma presso il vicino Terminal San Giorgio (nel frattempo passato a Ignazio Messina & C.) sia con le proprie autostrade del mare che con le navi con-ro impegnate su rotte dep sea. Al Genoa Port Terminal di Spinelli (azienda partecipata al 49% da Hapag Lloyd) nel recente passato approdavano le linee ro-ro di Tirrenia e ancora oggi arriva e parte il collegamento operato da Cotunav con la Tunisia.
“Stiamo studiando il dossier a livello legale. Oggi c’è un terminal che, come dice la sentenza, non sta facendo i traffici indicati dal Piano regolatore portuale, cioè sta gestendo container al posto dei traffici multipurpose. Noi facciamo invece esattamente quel tipo di traffico, con i traghetti, e siamo il principale operatore mondiale in questo settore, con una rete di terminal diffusa in Italia ed Europa ” sono state le parole di Grimaldi. “Un settore – ha proseguito – che tra l’altro cresce più di tutti gli altri nel Mar Mediterraneo. Ovviamente ci faremmo carico di tutti i lavoratori che operano nel terminal. Tra l’altro, rispetto ad oggi, per la tipologia di traffico che facciamo, la richiesta di manodopera sarebbe maggiore. Insomma, la mia opinione è che non dovrebbero nemmeno fare la gara ler affidarci il terminal”.
La discesa in campo e l’interesse di Grimaldi verso quella fetta di porto ai piedi della Lanterna complica ulteriormente il compito di chi, in primis la port authority, è alla ricerca di una maniera per mettere una pezza a una situazione già di per sè complessa generata dalla sentenza del Consiglio di Stato che imporrà a Spinelli, e probabilmente anche a palazzo San Giorgio, di ricorrere contro questo pronunciamento rivoluzionario perchè potrebbe potenzialmente mettere a rischio molte concessioni attualmente esistenti sia nel porto del capoluogo ligure che in altri scali d’Italia.
A proposito di traffici di Grimaldi a Genova, nei primi otto mesi del 2024 Terminal San Giorgio ha movimentato 146.287 metri lineari di carico rotabile (-5,8%), a cui si aggiungono altri 102.858 metri lineari presso le banchine dell’Ati Messina – Terminal San Giorgio (+0,9%); al Genoa Port Terminal di Spinelli, invece, dal 1 gennaio al 31 agosto i container imbarcati e sbarcati sono stati 31.150 Teu (-7,6%), le merci varie 105 tonnellate (-66,7%) e i carichi rotabili 41.489 (+2,4%).
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