Sarà T.Mariotti a realizzare la nuova nave oceanografica maggiore dell’Ispra
Il cantiere genovese si aggiudica l’appalto, finanziato dal Pnrr, con una offerta del valore di oltre 107 milioni di euro
Sarà T.Mariotti a realizzare la nuova nave oceanografica destinata all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY il cantiere genovese parte del gruppo Genova Industrie Navali – unico partecipante al procedimento – si è infatti aggiudicato la relativa gara, avviata lo scorso maggio per conto di Ispra da Invitalia e oggetto di un finanziamento nell’ambito del Pnrr, con una offerta del valore di 107.074.278,9 euro, ovvero con un ribasso dello 0,01% sull’importo a base della procedura.
A rendere interessante la commessa per una nave destinata a rappresentare un fiore all’occhiello per l’attività dell’ente sono diversi elementi. In primis, questa dovrà essere in grado di sondare fondali profondi fino a 4mila metri. Altro elemento degno di attenzione è il fatto che l’istituto ha richiesto una unità di tipo full electric, in grado di accogliere tra i 10 e i 20 ricercatori scientifici oltre ai membri dell’equipaggio. Altre caratteristiche precisate dal bando di gara saranno la lunghezza tra i 55 e i 70 metri, la larghezza tra i 14 e i 17 e il pescaggio tra i 4,5 e i 7 metri e la presenza di sistemi Dp2 per il posizionamento dinamico. La propulsione precisamente sarà di tipo “Ifep (full electric): DD/GG – nr. 1/2 bow thrusters – nr. 1/2 propulsori Pod”, in grado di consentire alla unità di raggiungere velocità massima nel range dei 13-16 nodi.
Stando inoltre ad alcuni documenti di Ispra precedenti alla pubblicazione del bando, con la sua nuova nave oceanografica maggiore – che verrà equipaggiata anche con un Autonomous Underwater Vehicle – Ispra punta a perseguire obiettivi di tutela e protezione, ma anche di lotta al degrado degli ecosistemi marini tramite interventi di ripristino dei fondali che da un lato “faranno uso di protocolli consolidati”, ma dall’altro agiranno “su una scala spaziale molto vasta mai tentata prima”.
Tra le opere previste nei documenti era citata la “ricostruzione di banchi di ostrica piatta europea (Ostrea edulis)” nelle aree di Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Abruzzo, così come la mappatura di 79 monti sottomarini localizzati nel Mar Ligure, nell’alto e basso Tirreno, nel Mar di Sardegna, nel Mar Ionio e nel Mare Adriatico meridionale per una superficie stimata di circa 14.000 km quadrati.
L’appalto per la sua realizzazione, si leggeva ancora nella documentazione prodotta dall’istituto, è parte del progetto Mer – Marine Ecosystem Restoration del Pnrr, il più grande del piano in area marittima grazie alla dotazione complessiva di 400 milioni di euro.
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