Preoccupazione sindacale a Genova per Nuova Psc, ex partecipata di Fincantieri
La Fiom Cgil di Genova teme che i nuovi proprietari dell’azienda di impiantistica vogliano chiudere i rapporti con lo stabilimento navalmeccanico sestrese: “60 famiglie a rischio”
Preoccupazione per i lavoratori di Nuova Psc è stata espressa dalla segreteria genovese di Fiom Cgil, che al riguardo ha chiesto un incontro alla Direzione Fincantieri di Sestri Ponente.
Nuova Psc, spiega la nota di Fiom, è azienda del settore “che opera all’interno degli stabilimenti Fincantieri per la realizzazione di impianti tecnologici (sistemi elettromeccanici, di sicurezza ed antincendio) da installarsi su grandi navi, sia civili che militari. Oggi i lavoratori di Nuova Psc che operano nel Cantiere Navale di Sestri Ponente sono circa 60 e sono fortemente preoccupati per il loro futuro. Il lavoro c’è e il carico di lavoro è importante anche a Sestri, ma l’attuale situazione aziendale, risultato negli anni di fallimenti, nuove acquisizioni, spacchettamenti, induce l’azienda a non avviare attività su nuove commesse”.
Il riferimento è alle travagliate vicende vissute dall’azienda negli ultimi anni, nata come costola del gruppo lucano Psc fondato dalla famiglia Pesce. Quest’ultimo, divenuto un colosso dell’impiantistica ben introdotto fra le grandi partecipate statali, con Fincantieri fra i soci e guidato dal 2021 dall’ex numero uno di Fs Mauro Moretti, naufragato il tentativo imbastito fra 2021 e 2022 di ottenere l’appoggio di Cassa depositi e prestiti per un’operazione che stava fra il definitivo salto di scala e il salvataggio dei conti, è passato nel 2023, attraverso le turbinose acque d’una procedura concorsuale, nelle mani di Nextalia Sgr, società di gestione del risparmio. Che, scorporate le varie divisioni, le ha poi cedute, con Nuova Psc passata al Consorzio Conpat, consorzio stabile che raggruppa svariate piccole e medio-piccole aziende del settore edile, attive soprattutto in Meridione.
“Questa condizione – scrive Fiom Cgil – mette a rischio il lavoro di 60 lavoratori che, tra circa due mesi, termineranno le attuali lavorazioni. Il rischio è che da un lato Fincantieri abbia bisogno del loro lavoro e dall’altro che l’azienda, per una mera operazione finanziaria, decida di non assumere nuove commesse. È uno scenario che non si può accettare e per questo motivo la Fiom ha chiesto un incontro urgente con Fincantieri. La Fiom e la rsu Nuova Psc Sestri ponente non permetteranno che una operazione in cui pochi si sono arricchiti, si trasformi in una perdita di posti di lavoro portando alla rovina 60 famiglie che su quel reddito vivono”.
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