Completata da Pacorini la cessione della triestina Santandrea dopo un 2023 nero
A rilevare l’azienda è stata Aprile, controllata di Savino Del Bene, che sottolinea l’importanza di questa operazione per la posizione strategica del porto di Trieste
Il gruppo triestino Pacorini ha perfezionato la cessione della casa di spedizioni Santandrea Srl alla genovese Aprile Spa, società parte del gruppo Savino Del Bene attivo nel settore del freight forwarding e con oltre 125 anni di esperienza.
Santandrea è stata fondata nel 1989 a Trieste e, “i motivi che ci hanno portato a questa decisione” ha spiegato l’amministratore delegato del gruppo Pacorini, Enrico Pacorini, commentando la cessione, “risiedono nella consapevolezza che l’ingresso di Santandrea nel gruppo Savino Del Bene potrà rappresentare un’opportunità di crescita e sviluppo dell’attività”. Anche i risultati del 2023 in netto peggioramento della controllata hanno probabilmente avuto un ruolo.
Ivo Giovannini, presidente e amministratore delegato della genovese Aprile, azienda che prossimamente festeggerà i primi 50 anni di attività, ha evidenziato l’importanza dell’acquisizione “per la posizione strategica del porto di Trieste, di estremo interesse sia per Aprile che estende la propria presenza in Italia, che per l’intero gruppo Savino Del Bene e per le possibili sinergie intragruppo che contribuiranno alla crescita di Santandrea”.
Il bilancio 2023 di Santandrea mostra ricavi crollati del 69%, dai 26,4 milioni del 2022 a 8,3 milioni, a causa sia di un calo dei volumi trasportati, sia del decremento dei noli marittimi, sia per la perdita di un primario cliente. Sul crollo dei volumi spediti, e quindi dei ricavi ottenuti, ha inciso quasi integralmente (95%) l’import a causa di diversi fattori tra cui soprattutto i noli e il numero di spedizioni trattate.
Nell’esercizio passato il margine operativo lordo di Santandrea è passato in negativo per poco più di 50 mila euro (dall’Ebitda positivo per 1,2 milioni del 2022), mentre il risultato netto è rimasto positivo per 4.468 euro rispetto a un utile di 898mila euro registrato nell’esercizio precedente.
Nella relazione sulla gestione si legge che “la combinazione di scorte in eccesso e calo dei consumi ha ridotto in maniera consistente i nuovi ordinativi di produzione in Cina, soprattutto in alcuni settori che costituiscono il core business della Società, come quelli delle calzature e dell’abbigliamento”.
Il bilancio 2023 di Santandrea spiega inoltre che “la lettura dei dati della società per l’esercizio 2023 deve tener conto del contesto sopra descritto, che l’ha caratterizzato per ordini di produzione in calo, criticità in settori core specifici e condizioni di noli con marginalità via via decrescente. A questo va aggiunto il venir meno di un significativo cliente storico della società, con un rilevante traffico nel settore calzaturiero, a seguito della richiesta a inizio esercizio di composizione negoziata nell’ambito della procedura avviata di crisi d’impresa, che si è evoluta in seguito per mancanza di accettazione da parte dei creditori in concordato semplificato”.
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