I Gnl offshore e onshore si allontanano da Vado Ligure
Il progetto di deposito proposto da Gnl Med dovrà passare il vaglio di una Via nazionale, mentre per il rigassificatore oggi a Piombino si apre la possibilità di un trasferimento a Gioia Tauro
Si fa più remota la possibilità che porto e mare di Vado Ligure diventino nei prossimi anni sede di un deposito per lo stoccaggio di gas naturale liquefatto.
Il limitrofo Comune di Bergeggi, interessato dall’insediamento nel vicino Reefer Terminal di un deposito di Gnl, progetto formalizzato nel 2022 da Gnl Med, joint venture allora formata dai gruppi Autogas, Novella e Levorato Marcevaggi (che s’è però sfilata circa un anno dopo), avrebbe infatti reso noto all’edizione locale de Il Secolo XIX l’accoglimento da parte del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica di una sua eccezione, sollevata nell’ambito della procedura autorizzativa, svolta finora a livello locale.
In particolare il Comune aveva sostenuto che, malgrado Gnl Med avesse previsto di installare inizialmente solo 11 serbatoi per avviare l’attività di fornitura di bunkeraggio navale e distribuzione ad autobotti, esimendo di conseguenza il progetto da una valutazione di impatto nazionale, il fatto che fosse già ipotizzato, sui 25mila mq di superficie chiesti in concessione, l’inserimento di un’ulteriore cisterna richiedesse l’avvio di un iter approvativo a livello nazionale, cioè appunto una Via innanzi il Ministero.
“Abbiamo espresso diverse osservazioni critiche al progetto” spiega il sindaco. “Quindi abbiamo chiesto e ottenuto che venisse sottoposto al più alto livello di valutazione tecnica e scientifica. Oggi, grazie all’accoglimento delle nostre istanze, si apre una nuova fase in cui saranno coinvolti enti come l’Ispra e l’Istituto superiore di sanità, ai quali spetta l’espressione dei pareri di competenza. Abbiamo sempre ritenuto, infatti, che non si potesse prescindere dalla Valutazione di impatto ambientale nazionale, indipendentemente dalle sue tempistiche” ha spiegato il sindaco Maria Nicoletta Rebagliati.
Nel frattempo, dopo la contrarietà espressa dal neopresidente della Regione Liguria Marco Bucci di raccogliere l’eredità del predecessore Giovanni Toti, candidatosi per ospitare proprio nelle acque di fronte a quella zona il rigassificatore Italis Lng di Snam nel momento in cui questo, sulla base degli accordi presi con gli enti territoriali all’epoca dell’installazione, lascerà fra un anno e mezzo circa il porto di Piombino, emerge la possibilità che l’unità trovi una diversa collocazione.
Lo ha prospettato, nel corso di un intervento su una tv locale, il deputato toscano di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli (in Toscana si terranno nel 2025 le elezioni regionali e l’amministrazione comunale di piombino è in mano a Fratelli d’Italia), spiegando che una decisione non è ancora stata presa e che c’è però il tempo per una valutazione compiuta.
Tanto più, ha sostenuto Donzelli, che ci sarebbe chi vorrebbe accogliere il rigassificatore, come, ad esempio, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, interessato, secondo il deputato, ad un’installazione a Gioia Tauro, dove la nave potrebbe fare da volano all’industria del ‘freddo’ necessaria all’export della produzione agricola calabrese.
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