Il Medcenter Container Terminal di Gioia Tauro si libera del Ponte sullo Stretto
Il cantiere che ospiterà conci prefabbricati e bobine dei cavi non occuperanno aree del terminal container ma verranno realizzate nuove banchine a sud del bacino d’evoluzione
L’attività di cantiere legata alla realizzazione del Ponte sullo Stretto non impatterà sul Medcenter Container Terminal (Mct) di Gioia Tauro.
Secondo quanto reso noto dalla locale port authority il progetto originario del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria individuava Gioia Tauro come porto di stoccaggio dei conci prefabbricati e delle bobine dei cavi per la costruzione del Ponte e avrebbe costituito una sensibile interferenza con l’operatività portuale, dovuta all’ormeggio delle navi che trasportavano tali materiali presso l’accosto “alti fondali” della banchina di levante in concessione a Mct e la interruzione della continuità logistica dovuta al passaggio di tali materiali verso aree retrostanti non in concessione.
Ma “nel corso della Conferenza dei Servizi che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha promosso in data 16 aprile 2024, questa Autorità di Sistema Portuale – fa sapere l’ente – aveva depositato un congruo parere, sottolineando l’impatto negativo e le dannose interferenze di tale progetto con le attività dei soggetti terminalisti, Mct in primis, e della operatività portuale in genere. Si descrivevano, cioè, le potenziali conseguenze negative che la ‘revoca’ anche di una piccola parte di concessione del terminal contenitori e la interruzione della continuità logistica avrebbe potuto comportare sulla economia del porto”.
“Nel contempo è stata fornita una proposta risolutiva, anche in esito a sopralluoghi e incontri con i tecnici della società Stretto di Messina Spa, consistente nella infrastrutturazione della parte sud del bacino di evoluzione e l’utilizzo per le aree di stoccaggio delle aree retrostanti” prosegue sopiegando l’Adsp calabrese. “La soluzione proposta da questa Autority, di concerto con la locale Capitaneria di porto, è stata accolta e successivamente confermata nel corso di una recente interlocuzione con il costruttore, avendo sciolto l’Autorità Marittima la riserva sulla assoluta non interferenza con l’attuale bacino di evoluzione delle navi”.
Esprimendo soddisfazione l’ente presieduto da Andrea Agostinelli ha spiegato che “la società costruttrice del Ponte utilizzerebbe – secondo un cronoprogramma ufficioso fino al 2032 – le aree a sud ovest del bacino di evoluzione portuale, e anche una parte delle aree retrostanti al terminal container, al netto delle recenti acquisizioni operate dal terminal contenitori e previ accordi con il Consorzio Regionale per le attività produttive, titolare delle aree. Tale soluzione ha riscosso altresì il compiacimento dei terminalisti Mct e Automar”.
La nota non precisa quale e a carico di chi sia il costo dell’infrastrutturazione che verrà costruita per evitare il disagio al terminal contaner del Gruppo Msc.
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