Rischio furto del carico sempre più elevato nel trasporto merci in Italia
Un report di TT Club, Tapa Emea e Bsi Screen mette in guardia dalla crescente minaccia e offre spunti per contrastarla
L’Italia è un paese pericoloso per chi opera nel trasporto merci e la minaccia alla supply chain rappresentata principalmente dalla criminalità organizzata e dai suoi sofisticati metodi di furto è crescente.
A sostenerlo è un report prodotto congiuntamente dall’assicuratore britanico TT Club e dall’associazione internazionali di logistica Tapa Emea, con il support dell’analista e software house Bsi Screen.
Come molti paesi, l’Italia sta assistendo a un aumento dei furti di merci pianificati strategicamente, con gruppi criminali che impiegano mezzi sempre più sofisticati per infiltrarsi nelle supply chain delle imprese. Il rapporto evidenzia che l’Italia è particolarmente attraente per i ladri a causa del suo fiorente mercato di beni di lusso e di design. Infatti, abbigliamento, vestiario e prodotti farmaceutici sono considerati i prodotti più presi di mira.
“L’Italia non è l’unica a sperimentare preoccupanti aumenti nei furti di merci. Stiamo assistendo alle stesse tendenze in tutti i settori, con le principali autostrade e i centri industriali che diventano obiettivi chiave per i criminali. Le statistiche evidenziano chiaramente il problema chiave: il carico fermo, parcheggiato in modo non sicuro, parcheggiato sul ciglio della strada, attorno agli snodi stradali principali, è maggiormente a rischio” commenta Josh Finch, Logistics Risk Manager presso TT Club.
“La mancanza di accesso a parcheggi sicuri e protetti è un problema globale, di cui l’Italia è un esempio lampante. In Tapa, creiamo standard che si focalizzano su tutti i rischi all’interno di un modello di mitigazione del rischio della supply chain end-to-end. Dobbiamo concentrarci strategicamente sul fatto che i beni fermi sono beni a rischio e combinare persone e tecnologia nel modo migliore” aggiunge Panayiotis Laimos, Standards and Training Support di Tapa Emea.
I coautori delineano i mezzi sempre più sofisticati utilizzati dai criminali per accedere al carico, in particolare l’uso emergente dei droni come strumento di ricognizione: “Molti droni moderni possono funzionare per oltre 30 minuti, più che sufficienti per sorvegliare un sito, annotandone le vulnerabilità, la posizione delle telecamere di sicurezza e delle postazioni di guardia. Sono silenziosi, hanno un’eccellente visibilità e sono spesso difficili da individuare; abbiamo persino visto casi di droni che entravano inosservati nei magazzini attraverso le porte aperte. In questo modo, i ladri sono sempre più in grado di creare un profilo delle merci immagazzinate e di sapere esattamente dove trovarle” spiega Finch.
Il report contiene anche suggerimenti su misure preventive che vanno dalla tecnologia di disattivazione dei droni, ai jammer di radiofrequenza, alla tecnologia di parcheggio sicuro e all’importanza cruciale della due diligence. “Con l’aiuto dei nostri partner, utilizzando un’ampia gamma di risorse di dati approfondite, TT si impegna a sollevare il coperchio sulla criminalità internazionale del carico per garantire che il settore sia meglio equipaggiato, per mitigare sia le perdite di furto di carico su larga scala che quelle di logoramento” conclude Finch.
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