Augusta e Taranto nuovi poli (ufficiosi) per l’eolico
Lo scalo siciliano e quello ionico, prioritario rispetto a Brindisi, preferiti dal Mase a Civitavecchia, Vasto e Crotone
In ritardo di mesi, il decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica che deve individuare i due poli portuali in cui realizzare investimenti a sostegno dello sviluppo di un’articolata filiera per l’eolico offshore sarebbe stato predisposto e cofirmato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
A riferirlo è stato il quotidiano La Sicilia, che ha anche rivelato come fra i sei scali candidati dalle rispettive Autorità di sistema portuale la scelta sarebbe ricaduta su Augusta e Taranto. Per quel che riguarda la Puglia, Taranto era candidata in partnership con Brindisi: il tandem sarebbe stato confermato ma con una sorta di priorità per il porto ionico.
Condizionali e sfumature d’obbligo perché, per quanto la notizia sia già stata salutata da solenni dichiarazioni di vari esponenti politici, soprattutto in Sicilia a partire dal presidente della Regione Renato Schifani (ma con approccio cauto del presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina), il decreto non è ancora stato pubblicato né ufficializzato dal Mase. Sarebbe infatti ancora in via di definizione il quadro economico, per il quale sarebbero in corso interlocuzioni con il Ministero dell’economia e delle finanze.
Quanto ad Augusta, il progetto presentato dall’Adsp, raccontato da SHIPPING ITALY nei mesi scorsi, era stimato valere all’incirca 50 milioni di euro. A Taranto è previsto il coinvolgimento di circa il 50% delle aree del Molo Polisettoriale, oggi formalmente destinate ad un traffico container mai ripartito dopo il tramonto della funzione di hub per il transhipment dello scalo e assegnate in concessione al San Cataldo Container Terminal del gruppo turco Yilport.
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