Caronte&Tourist riprende fiato sul pilotaggio in Vhf nello Stretto
Commentando la sentenza del Cga che ha accolto le tesi della controllata Cartour la compagnia lascia intendere l’intenzione di tornare subito alla carica
“Prendiamo atto che un ulteriore giudice potrà scrivere qualcosa di sperabilmente definitivo su una controversia che ci vede impegnati da anni, chiarendo una volta per tutte la vera natura di certe motivazioni, per noi in realtà incongrue. Abbiamo sempre contestato che alle soglie del 2025 in un’area portuale occorra ancora la visibilità diretta e non mediata da strumenti tecnici quale il VHF, quando da anni persino alcune torri di controllo degli aeroporti sono collocate sotto terra e dunque il traffico è gestito interamente tramite strumenti tecnologici”.
È l’incipit della nota con cui, a qualche giorno di distanza, il gruppo armatoriale Caronte&Tourist ha salutato la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia che, ribaltando per ragioni procedurali una sentenza di rigetto di un ricorso della controllata Cartour, ha di fatto riaperto alla possibilità di passare al pilotaggio in Vhf per le navi in ingresso nel porto di Messina
“La sentenza certo non pone fine a una querelle ormai annosa ma rimette metaforicamente la palla al centro mantenendo accesi i riflettori su una questione – quella del servizio di pilotaggio obbligatorio con uomo a bordo – negli ultimi anni sollevata da numerose altre compagnie di navigazione e più d’una volta citata nella giurisprudenza amministrativa” ha proseguito la nota di Caronte, esprimendo “moderata soddisfazione”.
La nota ha ricordato come in appello sia stato riconosciuto l’addebito mossa da Cartour alla Capitaneria messinese, “che, in seno al segmento procedimentale preistruttorio, si è limitata ad adottare un parere negativo, violando l’obbligo di espletare e chiudere l’istruttoria preliminare così come regolata dalla normativa di settore (acquisizione in seno alla relazione della Capitaneria dell’intesa dell’Autorità di sistema e del parere delle associazioni di categoria; trasmissione all’Autorità ministeriale centrale dell’esito, favorevole o meno, racchiuso in una proposta di adozione dell’atto conclusivo del procedimento)”
Il Cga ha dunque dato ragione a Cartour rilevando da parte della Capitaneria la mancata intesa formale con l’Autorità di Sistema Portuale e un’istruttoria carente della consultazione delle associazioni di categoria, e la pretesa del Ministero di ottemperare alla consultazione disposta dalla norma a livello centrale invece che nelle deputate sedi periferiche, con ciò intendendo principalmente la Capitaneria di Porto di Messina.
“Il Cga rimarca, in sostanza, che la Capitaneria di Porto sarebbe vincolata ex lege a rendere puntuali spiegazioni, a fronte di posizioni rappresentate da soggetti legittimati a partecipare al procedimento, quali le associazioni e la Adsp che peraltro – a suo tempo – si erano dette favorevoli al pilotaggio in modalità Vhf. Adesso, nella rivisitazione della vicenda, si dovrà tenere in giusto conto le posizioni di tutti i soggetti interessati”.
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