Per Psa Genova Pra’ un nuovo maxi-piano di sviluppo e automazione da 960 milioni
Nonostante il Mar Rosso container in crescita nel capoluogo ligure mentre il Vecon è in flessione nel 2024. Al via una nuova divisione logistica con oltre 15.000 mq di magazzini
Genova – Movimentazioni container in crescita a Genova, in flessione a Marghera, investimenti in equipment, nuove attività nella logistica e un maxi-piano di sviluppo da oltre 900 milioni di euro per portare in banchina al porto di Pra’ l’automazione. È questo il riassunto del 2024 e del futuro di Psa in Italia rivelato dal top management del gruppo terminalistico al consueto cocktail prenatalizio di fine anno.
A proposito dei traffici e dei container movimentati, l’amministratore delegato Roberto Ferrari (affiancato durante la presentazione dal presidente Marco Conforti, dal vertice di Psa Vecon Daniele Marchiori e dal supply chain manager Fabio Bucchioni), ha spiegato che, nonostante le criticità imposte dall’insicurezza per la navigazione in Mar Rosso, il numero di imbarchi e sbarchi nel capoluogo ligure hanno recuperato la flessione di inizio anno mentre in Adriatico hanno impattato maggiormente.
Per Psa Genova Pra’ le stime di chiusura al 31 dicembre 2024 indicano un risultato totale di 1.508.819 Teu, superando i 1.449.199 Teu del 2023; il traffico ferroviario contribuirà con circa 228.000 Teu, confermando il ruolo strategico della ferrovia nell’ottimizzazione dei flussi logistici. A Psa Sech il 2024 si prospetta altrettanto positivo, con un incremento dei volumi fino a circa 295.000 Teu, ovvero un +19,43% che conferma la crescita già registrata anche nel 2023.
Il terminal Psa Venice-Vecon invece, dopo aver registrato un record di 337.032 Teu nel 2023, chiuderà l’anno con oltre 290.000 Teu, nonostante un calo fisiologico dovuto alla crisi di Suez e alla conseguente modifica delle rotte e delle direttrici di traffico di accesso al Mediterraneo (il risultato dello scorso anno era stato alimentati anche da linee di Msc che si erano spostate dal vicino Tiv – Terminal Intermodale Venezia).
Nell’occasione è stato anche ricordato l’ambizioso piano di investimenti avviato fra cui spicca al terminal Sech l’installazione delle nuove gru di ferrovia a Parco Rugna, pienamente operative a partire da marzo 2025, e l’arrivo a dicembre 2025 di due nuove gru di banchina.
Al Psa Venice-Vecon completata la prima tranche di investimenti con l’acquisto di 4 reach stacker, l’installazione di 96 nuove prese reefer e lavori di rifacimento del piazzale. Oltre a ciò sono già stati ordinati 3 E-RtgG, imponenti gru di piazzale alte oltre 30 metri e altre 2 reach stacker, in arrivo nel 2025.
La vera notizia è stata però l’annuncio per Psa Genova Pra’ di un progetto di rinnovo volto a implementare la propria operatività con un ricorso a una maggiore automazione sulla base delle tecnologie già in uso in oltre 60 terminal tra i più importanti al mondo, sull’esempio dei grandi scali del Nord Europa (come Rotterdam, Amburgo ed Anversa) e di Singapore per un investimento complessivo di 960 milioni di euro interamente privato. Il progetto è stato già presentato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, all’Adsp del Mar Ligure Occidentale e ai sindacati dei lavoratori (non ancora alla Culmv).
“Si tratta di un cambio di modello operativo per il terminal di Pra’, un progetto per ottimizzare tutte le aree senza aggiungere nessun metro quadro di nuovi piazzali” ha spiegato il vertice di Psa Italy, precisando però che “il fattore tempo è fondamentale e serve un accordo di programma. Altri interventi diversi richiederebbero tempi lunghi e non sarebbero al passo con le esigenze di mercato. Se non si farà l’azienda fra 5/10 anni andrà fuori mercato”. Grazie a questo intervento “la capacità di Psa Genova Pra’ passerebbe dagli attuali 2 milioni di Teu a 3,2 milioni di Teu in 5/6 anni da quando partiranno le opere. Sarà un lavoro fatto a modulo e richiederà sia interventi infrastrutturali che nuovo equipment. Durante questi interventi il Sech sarà un terminal che farà da buffer” ha aggiunto l’a.d.
Consapevole della rivoluzione che questo progetto rappresenta, Ferrari ha parlato di “cambiamento di ecosistema” e ha rassicurato sul fatto che intendono “espandere il mercato. Abbiamo intenzione di aumentare la capacità per cui aumenteranno le opportunità, serviranno capacità professionali diverse. A questo proposito è stato già fatto un accordo con l’Accademia della Marina Mercantile per creare le professioni del futuro. Dalla politica – ha sottolineato – vorremmo risposte sui tempi e sulle capacità delle infrastrutture, anche e soprattutto quelle ferroviarie”.
In banchina i mezzi operativi vedrebbero il passaggio dalle gru gommate Rtg alle Asc (automated stacking crane), un maggior numero di equipment elettrici (silenziosi), più engineering e IT. Tutte tecnologie esistenti ad Amburgo, Anversa e Singapore da almeno 15/20 anni che inevitabilmente avranno un prezzo da pagare in termini di posti di lavoro in banchina. Per Psa questo disegno “è volto a ottimizzare le attuali aree a Pra’, per contribuire al benessere del territorio portando formazione e nuove assunzioni, aumentare la sicurezza e contestualmente azzerare i rumori e ad abbattere CO2, sopravanzando i criteri sociali e ambientali Esg, in linea con quanto previsto dalla normativa europea Csrd (Corporate Sustainability Reporting Directive). “L’aumento dell’efficienza dell’impianto ci permetterà di essere più competitivi nei nuovi mercati del Sud Europa, rappresentando un elemento strategico e fondamentale per attrarre un maggior volume di traffico al porto di Genova” ha sottolineato Ferrari.
Un’altra novità importante annunciata alla conferenza stampa di fine anno ha riguardato la presentazione della divisione logistica Psa Port Ecosystem. Dando seguito all’apertura, a marzo 2023, di un nuovo magazzino con 1.200 mq di area coperta e 5.000 mq di spazio esterno, a soli 800 metri dal gate del terminal Psa Genova Pra’, Fabio Bucchioni ha confermato l’entrata in funzione di ulteriori 15.000 mq di magazzini e 25.000 mq di piazzale, con 16 nuove assunzioni a dicembre 2024.
Ancora in gestazione, invece, l’acquisizione dell’impresa ferroviaria FuoriMuro a cui Psa sta lavorando ormai da un paio d’anni.
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