Schenone è rientrato come azionista in Psa Italy ma ha lasciato Assagenti
Dopo aver venduto con i fondi Infracapital e Infravia e rientrato con una partecipazione di minoranza simile nella società veicolo Fmv Tdam che ha rilevato il 28% del gruppo guidato da Roberto Ferrari
Genova – Giulio Schenone, patron dell’agenzia marittima Medov e vertice della società I.L. Investimenti, è tornato azionista di Psa Italy.
La sua presenza al cocktail natalizio del gruppo terminalistico singaporiano a Genova, tenutosi presso Palazo Interiano Pallavicino, non è passata inosservata ai presenti, anche perché a tutti gli effetti appariva come padrone di casa affianco al top management della società che opera i terminal container di Genova a Pra’, del Sech di calata Sanità e di Marghera.
Lo stesso Schenone a SHIPPING ITALY ha confermato che, “dopo la vendita del 38% di Psa Italy avvenuta lo scorso marzo dei fondi Infracapital e Infravia”, compagine azionaria in cui l’imprenditore genovese era presente con una partecipazione del 5%, “più o meno con la stessa quota sono rientrato nella società veicolo lussemburghese Fmv Tdam partecipata dai due fondi Fair Market Value Capital Partners e TD Asset Management che hanno rilevato il 28% di Psa in Italia“.
Ad oggi Schenone non ha incarichi formali nel colosso terminalistico attivo in Italia ma dal prossimo anno una poltrona da consigliere d’amministrazione, in rappresentanza degli azionisti di minoranza, della società che controlla Psa Italy lo attende.
Altra notizia emersa durante il cocktail natalizio ospitato dalle sale di Palazzo Interiano Pallavicino è l’addio che il numero uno di Medov ha dato recentemente ad Assagenti, l’Associazione agenti raccomandatari marittimi di Genova al cui vertice quest’anno è stato nominato Gianluca Croce, consigliere delegato di Msc Italia.
Su questo argomento “no comment” dal diretto interessato ma fonti vicine all’associazione fanno notare che lo scorso giugno nel nuovo consiglio direttivo un rappresentante di Medov (Luigi Derchi) era stato eletto, per cui l’addio all’associazone dev’essere avvenuto nei mesi successivi. Le ragioni di questa scelta sono abbastanza note: Schenone, le cui aziende sono ora iscritte a Confindustria, ad Alis e ad Assiterminal, lamenta una scarsa rappresentatività e un debole ‘potere politico’ di Assagenti e di Federagenti, così come non vede di buon occhio la presidenza affidata a esponenti di società armatoriali e quindi non agenzia marittime indipendenti. Un pensiero simile nel recente passato era stato espresso anche da un altro big come Augusto Cosulich le cui aziende, però, al momento sono rimaste regolarmente associate.
Va detto, poi, che la corsa alla presidenza sia di Croce in Assagenti che di Pessina (Hapag Lloyd) in Federagenti risulta si siano svolte senza particolari sussulti né acrimonie particolari.
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