Zanetti sulla bandiera italiana: “Lavoriamo responsabilmente perchè l’impianto non venga abbattuto”
Il presidente di Confitarma ha messo al centro della sua relazione al Propeller Club di Genova la competitività dei trasporti marittimi
Genova – La competitività della bandiera italiana e del relativo Registro Internazionale sono stati i temi al centro di una recente conviviale del Propeller Club – Port of Genoa durante la quale l’ospite protagonista è stato Mario Zanetti, presidente di Confitarma (nonché amministratore delegato di Costa Crociere).
Nell’occasione Zanetti ha sottolineato quanto l’economia del mare sia strategica per l’Italia, non solo per il suo peso economico ma anche per l’importanza geopolitica e sociale. Per analizzare questo settore, il presidente della Confederazione italiana armatori ha scelto la nave come simbolo e punto di osservazione privilegiato, descrivendola come un asset centrale che riflette le sfide e le opportunità del comparto marittimo.
Non solo in rappresentanza di Confitarma ma anche come delegato di Confindustria, Zanetti ha illustrato la forza del cluster marittimo italiano, “che comprende oltre 1.200 navi e dà lavoro a più di un milione di persone, contribuendo per il 10% al Pil nazionale”. Ha evidenziato alcune eccellenze del settore, come i traghetti, che nel 2023 si sono affermati come il sistema di trasporto merci più utilizzato, e il trasporto crocieristico, rappresentato da aziende come Costa Crociere. Ha anche ricordato il ruolo fondamentale delle navi nella rete globale, “non solo per lo scambio di merci e persone, ma anche per il trasporto di dati tramite cavi sottomarini, un settore in cui l’Italia è protagonista”.
Il relatore ha affrontato il tema cruciale della transizione ecologica, spiegando come il trasporto marittimo – già il più sostenibile tra i vari sistemi di trasporto (responsabile solo del 2% delle emissioni globali di CO2) – stia puntando a ulteriori obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e al 2050. Il settore si sta muovendo verso carburanti alternativi e tecnologie innovative: la flotta italiana, ad esempio, ha un’età media di 20 anni, e Costa Crociere è stata pioniera nell’uso di navi alimentate a gas naturale liquefatto (Gnl).
A questo proposito Zanetti ha evidenziato che questa trasformazione richiede investimenti enormi, stimati in 5 trilioni di dollari entro il 2050, e ha sottolineato l’importanza di utilizzare i fondi derivanti dall’Ets (Emission Trading System) per sostenere questi cambiamenti, riducendo il costo dei carburanti alternativi e favorendo il rinnovo delle flotte. Al contempo, però, è stata espressa anche preoccupazione per l’effetto distorsivo dell’Ets nel Mediterraneo, dove “le disomogeneità normative tra paesi rischiano di penalizzare i porti italiani a favore di quelli nordafricani, compromettendo la competitività del sistema nazionale”.
Oltre all’urgenza di dotare i porti del cold ironing, il presidente di Confitarma ha poi ribadito l’importanza di semplificare le normative, armonizzandole a livello europeo, e di riformare la governance portuale per eliminare sovrapposizioni e inefficienze.
Tre, in conclusione, le priorità fondamentali individuate per il futuro del settore marittimo: rafforzare la competitività attraverso politiche mirate, sostenere l’innovazione tecnologica e puntare sulla sostenibilità come elemento chiave per lo sviluppo. Per farlo, ha ribadito, sarà essenziale unire risorse pubbliche e private, favorendo investimenti, ricerca e l’utilizzo di carburanti alternativi.
Alla domanda (di SHIPPING ITALY) su cosa oggi ancora trattenga alcuni importanti gruppi armatoriali italiani dall’abbandonare la bandiera italiana sulle navi (in favore di altri registri europei come Malta, Madeira o Cipro che consentono comunque di mantenere i benefici del Registro Internazionale), Zanetti ha risposto dicendo: “Responsabilmente come azienda lavori affinché quella che è stata un’impalcatura costruita con obiettivi strategici che vanno be oltre le aziende, non venga smontata e rimanga un elemento fondamentale della competitività di queste aziende”.
L’armatore Marco Novella (Calisa e Ciane) a sua volta è intervenuto sullo stesso tema rispondendo in maniera ironica e provocatoria: “Raccoglieremo, nell’ambito delle aziende grandi e minori, l’invito a lasciare la bandiera italiana. Io sono esponente di un’azienda che ha celebrato 75 anni poco tempo fa e abbiamo sempre avuto l’orgoglio di battere il tricolore. Vorrà dire che se le risposte che aspettiamo su tanti argomenti non sarà soddisfacente raccoglieremo l’invito e batteremo la bandiera comunitaria o addirittura o di qualche altro Paese”.
N.C.
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