Patroni Griffi torna con un nuovo incarico all’Adsp di Bari
Criticato da Davide Santini (per possibili sovrapposizioni) I’incarico ricevuto dal commissario straordinario Vincenzo Leone a guidare un ufficio per la redazione del nuovo Prp
Ugo Patroni Griffi, dimessosi alcuni mesi fa dalla poltrona di vertice dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico meridionale, tornerà a lavorare per l’ente barese.
Lo farà – secondo quanto raccontato dalla Gazzetta del Mezzogiorno (il provvedimento non è stato pubblicato dall’Adsp) – sulla base di una determina firmata alcune settimane fa dal commissario straordinario Vincenzo Leone, con la quale è stato istituito un nuovo ufficio per il nuovo piano regolatore del porto di Bari.
A presiederlo, a titolo gratuito, sarebbe appunto stato chiamato Patroni Griffi, in virtù della sua esperienza alla guida dell’ente e, in particolare, della sua competenza nella tematica dei rapporti fra strumenti urbanistici portuali e locali (l’amministrazione dell’Adsp risultò sotto Patroni Griffi vincitrice di un lungo contenzioso col Comune di Brindisi in proposito, con sentenze del Consiglio di Stato che fecero giurisprudenza). Secondo Leone l’iniziativa avrebbe il beneplacito dell’amministrazione comunale barese.
Sull’iniziativa, tuttavia, si è espresso in modo scettico l’ex segretario dell’Autorità portuale di La Spezia Davide Santini, avvocato di professione, perché, pur in presenza del “commendevolissimo proposito di costituire uno strumento di coordinamento ab origine dei piani urbanistici di porto e città, creando una sorta di regia urbanistica che colleghi e faciliti il dialogo ed il confronto tra AdSP ed il Comune”, l’iniziativa si porrebbe in sovrapposizione a quanto già previsto dalla legge 84/1994, con ignoti risvolti, per giunta, di natura giuslavoristica.
“Con un procedimento ben definito, di cui alla L. 28 gennaio 1994 n. 84 e ss.mm. e ii., art. 5, l’AdSP predispone il Documento di Pianificazione Strategica di Sistema, il Piano Regolatore di Sistema Portuale e i singoli Piani regolatori Portuali, con una procedura definita sin nei dettagli e nelle modalità di superamento di eventuali incagli, che coinvolge non solo il Comune ma tutte le amministrazioni statali, regionali e gli enti locali competenti o interessate” ha ricordato Santini.
“I rapporti, ai fini del coordinamento delle rispettive attività, con le amministrazioni statali, regionali e degli enti locali sono curate dal Segretario Generale dell’AdSP, che ne è titolare ex lege, L. 28 gennaio 1994 n. 84 art. 10 comma 4 lett. d, ed elabora in particolare il Piano Regolatore di Sistema Portuale dell’AdSP avvalendosi della segreteria tecnico-operativa, L. 28 gennaio 1994 n.84 e ss.mm. e ii., art. 10 comma 4 lett. f e cura l’istruttoria del Piano Regolatore Portuale oltre che di tutti gli atti di competenza del Presidente e del Comitato di Gestione” aggiunge il legale.
“Pare dunque – è la conclusione di Santini – “che la struttura dell’AdSP sia fornita di un organigramma costruito su un’architettura tecnico-giuridica completa e complessa, all’interno della quale pare difficile inserire un ufficio diretto da una figura, evidentemente direttiva con i relativi risvolti giuslavoristici sul personale “dipendente”, ma non inquadrata nell’organigramma, che dovrebbe esercitare i compiti assegnati, non dalla legge ma da un provvedimento commissariale, sovrapponendosi alla figura, quella si ben identificata dalle norme, del Segretario Generale”.
A.M.
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