Il Mase riapre i termini per assegnare i fondi del bando Green Ports
Restano da aggiudicare 65 milioni di euro sui 225 stanziati nel 2021: solo Trieste e La Spezia hanno esaurito il budget, Livorno e Venezia i porti meno virtuosi
Il bando Green Ports emanato nell’agosto 2021 dall’allora Ministero della transizione ecologica (oggi Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) ha avuto un successo molto relativo (quasi il 30% delle risorse non utilizzate), tanto che ora il dicastero è corso ai ripari, riaprendo per 30 giorni i termini per la presentazione delle relative domande.
L’iniziativa riguarda la quota (225 milioni di euro su 270 complessivi) riservata alle Autorità di sistema portuale per “interventi di riduzione delle emissioni di CO2 e degli altri inquinanti connessi alla combustione di fossili legati alle attività portuali e di approvvigionamento da fonti rinnovabili nelle aree portuali di competenza” degli enti.
Il decreto di riapertura svela di questi 225 milioni (che erano preliminarmente suddivisi fra le 9 Adsp del centronord in proporzione ai volumi di merce movimentate nei porti di rispettiva competenza), sono stati ritenuti aggiudicabili circa 170 milioni, mentre un’altra decina è tornata a disposizione “in forza dei decreti di revoca dei finanziamenti per rinuncia alle agevolazioni da parte di alcune Adsp”. In sostanza quindi “residuano risorse finanziarie disponibili pari ad euro 65.052.071,49” (28,9% del totale).
Da qui la decisione di riaprire i termini per sollecitare le Adsp a sottoporre progetti che esauriscano i budget a loro disposizione. Gli unici ad averlo fatto già fatto, come mostra la tabella pubblicata nel decreto (che riproduciamo in pagina), risultano le Adsp di Trieste e La Spezia mentre le meno virtuose, con quote di risorse inutilizzate superiori al 50%, sono state quelle di Venezia e Livorno.
Anche gli enti virtuosi potranno tuttavia partecipare alla call, dato che ciò che non sarà assegnato verrà attribuito “fino ad esaurimento delle risorse e secondo un’unica graduatoria, che non tiene conto del principio di ripartizione citato, alle proposte progettuali che avranno ottenuto il punteggio maggiore da parte della commissione e che, pur giudicate ammissibili da parte di quest’ultima, non sono risultate finanziabili per la saturazione delle risorse di spettanza di ogni singola Adsp”.
A.M.
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