L’Adsp di Taranto s’appresta a rivedere la concessione del San Cataldo Container Terminal
Incarico al prof. Zunarelli per ricalibrare gli accordi col gruppo Yilport in relazione a eolico e dragaggi
La maggiore (dimensionalmente) concessione del porto di Taranto, quella in capo a San Cataldo Container Terminal (controllata di Yilport) insistente per oltre 1 milione di mq sul Molo Polisettoriale, è destinata a essere revisionata.
L’iniziativa della locale Autorità di sistema portuale è stata ufficializzata in un decreto con cui il presidente dell’ente, stante l’assenza di risorse adeguate al suo interno, ha affidato un incarico di consulenza legale al professor Stefano Zunarelli, ordinario dell’ateneo bolognese. La decisione è stata presa a latere della verifica annuale ex art. 18 L. 84/94 delle obbligazioni rinvenienti dalla concessione demaniale di San Cataldo Container Terminal, cui nei mesi scorsi era stata richiesta non solo “una dettagliata relazione avente ad oggetto il programma di attività e degli investimenti relativi al periodo da marzo 2023 a febbraio 2024 oltre che le previsioni per il periodo da marzo 2024 a febbraio 2025”, ma anche “una formale espressione della posizione” in merito alla candidatura dello scalo quale polo per l’eolico offshore nell’ambito della relativa procedura avviata dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, dal momento che la concretizzazione di tale percorso “comporterebbe la urgente necessità di una modifica dell’atto di concessione e di revisione del piano di attività pluriennale” di Scct.
Preso atto che l’estate scorsa il concessionario, parte del gruppo turco Yilport, ha manifestato disponibilità quanto all’eolico e “trasmesso la documentazione chiesta nonché una sintesi del possibile nuovo piano strategico da proporre all’Adsp”, sottolineando inoltre come fra le “circostanze soppravenute vi sia anche la questione dei dragaggi” (il riferimento è all’annosa e a tutt’oggi incerta effettuazione dell’approfondimento dei fondali innanzi il terminal) per l’ente “appare evidente che ci siano circostanze di rilievo che impongono un’analisi della concessione nonché delle obbligazioni in corso”.
Da qui la decisione del Comitato di gestione dell’Adsp “di rinviare le decisioni in merito alla verifica della concessione demaniale della Scct anche in considerazione dei seguenti aspetti in corso di definizione: l’acquisizione dell’esito della valutazione da parte del Mase dell’istanza presentata lo scorso aprile sulla candidatura del Porto di Taranto – porzione del Molo Polisettoriale – quale hub per la cantieristica navale dedicata alla produzione, l’assemblaggio e il varo di piattaforme galleggianti per la produzione di energia eolica in mare; la definizione della questione dei dragaggi”.
Detto che, pur in mancanza di atti ufficiali, la scelta di Taranto come polo per l’eolico offshore ha quanto meno riscontri ufficiosi, in merito al dragaggio del Polisettoriale il presidente dell’Adsp Sergio Prete ha spiegato che “la Commissione di Collaudo ha chiesto di effettuare altre prove sulla vasca sia al fine di definire il verbale di consistenza che per valutare il progetto di Fincosit (quest’ultimo è ancora in fase di verifica). Nel contempo abbiamo candidato un primo lotto di lavori sul Just Transition Fund”. Ragion per cui l’incarico a Zunarelli ha una durata di massima fissata in 18 mesi, anche se non una scadenza esattamente definita.
A.M.
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