Nuova diga di Genova: sesto cassone affondato e nuova area interdetta per il cantiere
Fino al 30 novembre 2026 sarà soggetto a interdizione alla navigazione lo specchio acqueo antistante il porto di Sampierdarena
L’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale e il Consorzio Breakwater capitanato da WeBuild hanno annunciato che è stata completata la posa del sesto cassone della nuova diga foranea di Genova.
“Si è aggiunto agli altri cassoni posizionati lungo il tracciato della nuova diga foranea di Genova il sesto modulo costruito nell’impianto di fabbricazione a Vado Ligure” rcita una nota di palazzo San Giorgio. “Dopo diverse ore di navigazione, trainato dal rimorchiatore Gianemilio, la grande struttura cellulare dal peso di circa 10mila tonnellate e dalle dimensioni di quasi un palazzo è stata affiancata ai cinque cassoni già riempiti con tecniche specialistiche per garantire sicurezza e resistenza all’infrastruttura. I cassoni poggiano su un solido basamento completamente immerso e affiorano per alcuni metri sui quali sarà realizzata la sovrastruttura completata dal muro paraflutti”.
Sempre la port authority e il consorzio informano che, “in parallelo alla fabbricazione e posizionamento dei cassoni, procede anche il consolidamento dei fondali lungo il perimetro della futura diga attraverso la realizzazione di colonne di ghiaia sommerse, ad oggi circa 17.800, destinate a migliorare la resistenza e la stabilità del basamento dell’opera. Per questa fase di lavorazione, viene impiegata una flotta di mezzi attrezzati nel complesso con sei vibroflot, strumenti avanzati per compattare terreni dalle particolari caratteristiche come quelli dei fondali al largo del porto di Genova. I vibroflot, che impiegano macchinari ultratecnologici per controllare pressione dell’acqua, profondità e condizioni del mare, sono guidati da personale specializzato su gru alte fino a 100 metri. Calati dall’alto, vengono progressivamente inseriti nel terreno, bucano così il fondale, per poi far cadere tramite vibrazioni la ghiaia all’interno del foro e compattarla. Il piano di potenziamento delle attività porta i vibroflot ad un totale di otto, due unità in più rispetto a quelle impiegate ad oggi”.
La realizzazione della nuova Diga foranea “impiega attualmente oltre 400 persone, tra personale diretto e di terzi, di cui 150 al lavoro in mare. Grazie alla nuova infrastruttura marittima – conclude l’Adsp – il porto di Genova sarà ancora più accessibile per le navi lunghe fino a 400 metri e di futura generazione, mantenendo la propria competitività su scala globale e il ruolo di nodo logistico strategico nel Mediterraneo per le aree produttive lungo il corridoio trans-europeo North Sea – Rhine – Mediterranean”.
La nuova diga compare più volte nell’inchiesta sulla corruzione, che ha portato al patteggiamento, tra gli altri dell’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e dell’ex numero uno dell’Autorità di sistema portuale, Paolo Emilio Signorini. Nonostante ciò, il progetto non è mai stato messo in discussione. Entro la fine del 2024 erano previsti 12 cassoni della diga, ma al momento si stanno adottando misure per recuperare il ritardo accumulato. Il commissario straordinario per l’opera, Marco Bucci, e il subcommissario, Carlo De Simone, che hanno avviato i lavori con la posa della prima pietra il 4 maggio 2023, hanno recentemente rassicurato che i lavori subiranno un’accelerazione e che la diga sarà completata, come pianificato, entro novembre 2026.
Che i lavori stiano intrando in una nuova fase lo conferma anche l’avviso della Capitaneria di porto e della port authority nel quale si dà notizia del fatto che è stata “aggiornata l’area interdetta al traffico navale dall’Autorità marittima per consentire lo svolgimento in sicurezza delle attività di realizzazione della nuova Diga foranea di Genova. Lo specchio acqueo antistante il porto di Genova Sampierdarena, soggetto a interdizione fino al 30 novembre 2026, come comunicato con l’ordinanza n. 260 del 2023 dalla Capitaneria di Porto di Genova, ha raggiunto il suo assetto definitivo fino a conclusione dell’attuale fase 2 del progetto per la realizzazione della nuova Diga di Genova. L’ordinanza permette il corretto svolgimento delle attività di cantiere garantendo al contempo la sicurezza della navigazione”.
Le uniche eccezioni riguardano i mezzi della Guardia Costiera, delle Forze di Polizia, i mezzi di soccorso durante l’espletamento dei loro compiti istituzionali e i mezzi dei servizi tecnico-nautici coinvolti nelle operazioni all’interno dell’area delimitata.
Le unità in navigazione nelle vicinanze della zona interessata devono procedere a minima velocità, adottando rotte che non interferiscano con le operazioni in corso. Inoltre, si raccomanda di prestare particolare attenzione ai mezzi impegnati nei lavori e ai segnali mostrati, adottando tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza pubblica e privata.
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