Dai marittimi allarme a Livorno per il rinnovo delle certificazioni
I sindacati denunciano la riduzione del personale Usmaf, che rallenta le pratiche e costringe i lavoratori a rivolgersi ai privati con aggravio di costi
“I medici dell’Usmaf (Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera) che coprono l’area di competenza livornese sono sempre di meno e ciò sta creando sempre più problemi ai lavoratori marittimi che ogni due anni devono rinnovare la specifica certificazione per confermare l’idoneità al lavoro”.
Lo hanno denunciato in una nota Giuseppe Gucciardo, Paolo Taccini e Andrea Sirabella, responsabili delle segreterie locali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: “Lo scorso 7 gennaio avevamo inviato una richiesta di chiarimenti all’Usmaf territoriale ma non abbiamo mai avuto risposta. In questi ultimi giorni la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: abbiamo infatti appreso che dal prossimo 25 gennaio cesserà il servizio l’unico medico dell’Usmaf fino ad oggi presente all’Isola d’Elba (a quanto si capisce è stato costretto a dimettersi per difficoltà operative)”
Secondo i sindacati si tratta di “una situazione inaccettabile, i marittimi si sentono abbandonati e in grossa difficoltà: per questi lavoratori il rinnovo della certificazione biennale è infatti fondamentale per poter continuare a lavorare. Per far fronte alla carenza di questo servizio molti marittimi sono costretti a rivolgersi presso strutture private, con tutto ciò che ne consegue in termini di aggravio di costi. Tutto ciò è ingiusto”.
Da qui la richiesta, “urgente, ai responsabili territoriali dell’Usmaf di fare chiarezza e di incrementare il numero dei medici addetti a questo importante servizio. Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti continueranno costantemente a monitorare la situazione, in attesa di risposte concrete”.
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