Sprofondati del 10% i noli container Cina – Italia nell’ultima settimana
Con l’avvicinarsi delle festività del Capodanno cinese, scendono i costi per le spedizioni via mare dall’Estremo oriente
Nell’ultima settimana si è assistito a un netto calo dei noli per il trasporto via mare di container, che ha toccato con diverse intensità le principali rotte, inclusa quella dalla Cina verso l’Italia.
In media, segnala l’ultima rilevazione del Drewry Container Index, le tariffe sono scese dell’11% a 3.445 dollari per l’invio di un box da 40 piedi. La flessione più marcata è stata quella osservata sulla tratta Shanghai – Rotterdam (-19%, a 3.434 dollari), seguita da quella relativa alle spedizioni dal porto cinese a Genova (-10%, 4.562 dollari).
Scendono in modo netto anche i costi per gli invii da Shanghai verso gli scali statunitensi. In particolare sulla tratta in direzione di Los Angeles la riduzione è dell’8% (a 4.813 dollari), mentre verso New York la diminuzione è del 7% (a 6.377 dollari). Solo leggeri i cali sulle tratte transatlatiche, dove si registra negli ultimi 7 giorni un decremento delle tariffe dell’1% (2.778 dollari per la Rotterdam – New York, 821 dollari per la tratta inversa).
A influire sul calo generalizzato osservato da Drewry è con ogni probabilità l’avvicinarsi del Capodanno cinese, che quest’anno avrà inizio il 29 gennaio protraendosi per circa due settimane, e forse anche il venir meno del fenomeno del frontloading (l’anticipazione delle partenze delle spedizioni, in questa occasione per prevenire l’introduzione di eventuali nuovi dazi) con l’entrata in carica di Donald Trump. Se per la prossima settimana Drewry dice di attendersi ancora lievi flessioni per via della festività cinese, fare previsioni di più lunga durata è però quantomeno problematico. Il trasporto via mare di container è infatti sulla soglia di molti – possibili o certi – cambi di scenario, dalla entrata in operatività delle alleanze container al ritorno dei transiti nel canale di Suez, con le eventuali ripercussioni in termini di eccesso di stiva dislocata.
Relativamente al ripristino delle rotte per il Mar Rosso, su cui come visto le compagnie restano ancora molto caute, Xeneta ha prospettato in un report una transizione molto graduale. Nonostante le alleanze tra carrier nella loro programmazione in vigore dal prossimo febbraio abbiano infatti previsto un doppio scenario (con passaggi delle navi al largo del Capo di Buona Speranza o transiti delle navi per Suez), il ritorno alla seconda soluzione secondo gli analisti inizierà con l’invio nel Mar Rosso di navi da meno di 10mila Teu di capacità, seguito solo in seguito dalla dislocazione sulla rotta di unità da 18-24mila Teu. Il ritorno alla normalità, una volta avviato, richiederà quindi almeno 1-2 mesi, e con ogni probabilità sarà accompagnato da “severe criticità”, nella fattispecie arrivi delle navi negli scali di destinazione molto dopo o molto prima del previsto.
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