Acque ancora agitate nel rimorchio portuale a Taranto
Altra giornata di sciopero (indetta dai sindacati confederali) contro la nuova organizzazione di Rimorchiatori di Napoli nello scalo pugliese
Continua la vertenza duplice delle organizzazioni dei lavoratori contro la dirigenza di Rimorchiatori Napoletani per l’imposizione, nel porto di Taranto, di un’organizzazione del lavoro ritenuta incompatibile con le previsioni del Ccnl.
Dopo la giornata di sciopero indetta da Ugl a inizio mese, oggi i lavoratori dell’azienda sono stati invitati a fermarsi dalle segreterie locali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Le sigle contestano in particolare che l’ordine di Servizio con cui nello scorso ottobre “si imponeva una turnazione peggiorativa per i lavoratori sotto vari aspetti, nonostante fosse stato prontamente contestato con dichiarazione di stato di agitazione in quanto ritenuto illegittimo ed in violazione del Ccnl, è stato comunque reso esecutivo, nonostante ne fosse stata diffidata. La turnazione ad oggi applicata unilateralmente dall’azienda non prevede, in violazione del Ccnl, la pausa pranzo (…). Detta turnazione, peraltro, come più volte evidenziato, è risultata non conforme alle norme del Ccnl dalla Commissione Paritetica Nazionale nella riunione del 04/12/2024 e nonostante ciò è ancora oggi fatta applicare. L’eccessivo ricorso alle prestazioni straordinarie aumentate stabilmente nella nuova turnazione rischia di nuocere gravemente alla salute dei lavoratori, che per ogni turno di lavoro di 12 ore sono costretti a lavoro notturno; tali prestazioni non risultano neppure giustamente contabilizzate nelle buste paga e vano è risultato il tentativo di ricevere spiegazioni dall’azienda”.
La nota si conclude spiegando che “quanto su esposto ha impedito di intraprendere una trattativa che potesse produrre un accordo temporaneo per far fronte al temporaneo calo di fatturato dichiarato in origine dall’azienda. L’unica richiesta di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti è stata quella di sospendere le azioni unilaterali messe in atto dall’azienda a far data dalla dichiarazione dello stato di agitazione del 30/10/2024 limitatamente ad un tempo concordato strettamente necessario ad elaborare il citato accordo temporaneo. Il rifiuto dell’azienda di questa proposta ci ha costretto alla proclamazione dello sciopero”.
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